Transnistria (foto Marco Pighin)
Le repubbliche separatiste stabiliscono relazioni diplomatiche più strette e in Ossezia del Sud il 2008 è stato dichiarato l'anno della Repubblica moldava di Transnistria
La Transnistria e l'Ossezia del Sud hanno reciprocamente aperto le rispettive rappresentanze diplomatiche ufficiali. Il 21 gennaio 2008 è diventata operativa la rappresentanza diplomatica della Repubblica dell'Ossezia del Sud (RSO) nella capitale della Repubblica moldava di Transnistria (PMR) – la città di Tiraspol. L'ambasciata è stata affidata a Serghej Surago, ex vicepresidente dell'amministrazione transnistriana. Lo scopo di questa operazione è quello di stabilire relazioni più strette e di coordinare future azioni intese a rafforzare l'amicizia e la collaborazione tra le due repubbliche.
Un'analoga rappresentanza diplomatica della Transnistria è stata aperta in Ossezia del Sud , nella capitale Tskhinvali. Jemal Jigkaev, ex ministro osseziano della Sanità, è stato nominato capo della delegazione. Jigkaev, nel corso di una visita ufficiale in Transnistria, il 24 gennaio ha avuto un incontro con la dirigenza del ministero degli Esteri della PMR, in cui ha discusso dei problemi organizzativi riguardanti il funzionamento della rappresentanza diplomatica. Il giorno seguente ha poi avuto il suo primo incontro ufficiale col presidente della PMR, Igor Smirnov.
La decisione di aprire le ambasciate si basa sulle disposizioni del protocollo “Sulle misure giuridico-organizzative per assicurare l'attività delle rappresentanze diplomatiche (ambasciate) dei Paesi participanti alla Comunità «Per la democrazia e i diritti dei popoli» sui territori della Repubblica di Abkhazia, della Repubblica moldava di Transnistria e della Repubblica dell'Ossezia del Sud”, del 3 novembre 2007.
Jemal Jigkaev ha dichiarato che “in Ossezia del Sud il 2008 è stato dichiarato l'anno della Repubblica moldava di Transnistria, il che rappresenta una buona partenza per una proficua collaborazione”. Ci si attende che nella repubblica separatista caucasica venga organizzato un ricco calendario di iniziative culturali con la partecipazione di artisti della PMR, sull'esempio delle Giornate transnistriane che si sono svolte a Mosca l'anno scorso.
Benché Transnistria e Ossezia del Sud siano state create dopo la dissoluzione dell'URSS, fino ad oggi non hanno ottenuto il riconoscimento internazionale. La collaborazione tra le repubbliche separatiste incominciaò poco dopo le rispettive dichiarazioni di indipendenza.
L'Ossezia del Sud firmò nel 1994 un patto di collaborazione con la Repubblica moldava di Transnistria e con il Karabach del Nord. Ancora prima era stato firmato un accordo tra Transnistria e Abkhazia. Le quattro repubbliche non riconosciute formalizzarono nel 2000 la loro cooperazione collettiva creando un Consiglio permanente dei ministri degli Esteri. Questa cooperazione venne informalmente denominata “NIS-2”.
Il primo incontro di questa unione ebbe luogo a Tiraspol nel novembre 2000, e a partire da allora gli incontri si sono tenuti periodicamente. Nel corso dei meeting vengono discussi diversi problemi; tra questi lo sviluppo multilaterale delle relazioni tra le repubbliche, approcci e sforzi comuni per un loro riconoscimento internazionale, le posizioni nei confronti dei vari temi della politica regionale ed internazionale.
Diversi incontri di lavoro tra i leader separatisti hanno avuto luogo a Mosca. Nel 2006 i presidenti di Abhazia, Serghej Bagaps, Transnistria, Igor Smirnov, e Ossezia del Sud, Eduard Kokoity, hanno mutuamente riconosciuto i tre Paesi come Stati indipendenti, aggiungendo che Mosca è la loro sola capitale.
Al meeting ufficiale del 14 giugno 2006 a Suhumi, la capitale dell'Abkhazia, è stata approvata una Dichiarazione ed un'intesa riguardo al ritiro delle forze armate russe dai loro territori. I leader delle repubbliche separatiste si sono pronunciati categoricamente contro il ritiro delle forze russe da queste aree di conflitto, e hanno riaffermato i loro costanti sforzi per l'indipendenza.
Più tardi, nell'autunno del 2006, l'Ossezia del Sud organizzò un referendum sul tema dell'indipendenza. La maggioranza assoluta votò per la separazione dalla Georgia. Una situazione simile si verificò in Transnistria, quando il popolo votò per l'indipendenza e per una successiva unione con la Russia. L'Unione europea e gli USA dichiararono incostituzionale questo referendum e fecero appello a tutti i Paesi e le organizzazioni internazionali perché lo condannassero. Stando alle dichiarazioni dei rappresentanti moldavi, i referendum illegittimi minano gli sforzi della comunità internazionale per risolvere i conflitti nell'ex URSS.
Intanto la Russia mantiene le sue posizioni riguardo ai conflitti in Moldavia e in Georgia. Il candidato favorito alla presidenza della Federazione russa, Dmitri Medvedev, ha dichiarato durante il forum “Il ruolo della società civile nello sviluppo della Russia nel 21° secolo” che ci sono positive relazioni tra Mosca e le amministrazioni di Transnistria, Abkhazia e Ossezia. Medvedev ha inoltre espresso la sua speranza che queste relazioni non cambino qualora un nuovo titolare ricoprirà la carica. Egli ha aggiunto che “la cosa più controproducente sarebbe distruggere queste relazioni e tornare alle accuse reciproche”.
Anche se la Russia non ha mai riconosciuto l'indipendenza delle regioni separatiste dello spazio ex sovietico, ne ha sostenuto incondizionatamente i leader. Pur dichiarando di rispettare l'indipendenza e l'integrità territoriale della Moldavia e della Georgia, le autorità del Cremlino hanno in alcune occasioni intrapreso iniziative che contraddicevano norme stabilite a livello internazionale.
Per esempio, durante le elezioni parlamentari russe dello scorso anno, Mosca decise di aprire sezioni elettorali in Transnistria, a dispetto della categorica opposizione di Chisinau. Era una seria violazione della sovranità territoriale di uno Stato straniero.
La situazione potrebbe ripetersi alle elezioni presidenziali per la Federazione russa, fissate per il 2 marzo 2008. Le autorità russe hanno dichiarato che apriranno sezioni elettorali nelle regioni separatiste di Transnistria, Ossezia del Sud e Abkhazia. 25 sezioni saranno aperte sul territorio della Moldavia, come era accaduto per le elezioni della Duma del 2007.
C'è poi chi traccia dei paralleli tra i conflitti nell'area ex sovietica e la provincia serba del Kosovo. L'indipendenza del Kosovo può creare un precedente che potrebbe essere usato da altri separatisti, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov. “Il precedente si creerà obiettivamente, e non perché noi lo abbiamo voluto. Se a qualcuno è permesso far ciò, altri potrebbero aspettarsi lo stesso trattamento”, ha affermato Lavrov durante una conferenza stampa.
I conflitti congelati dell'area ex sovietica sono nell'agenda del presidente finlandese dell'OCSE. Ilkka Kanerva, ministro degli Esteri finlandese, che si recherà in visita in tutte le zone dove ci siano conflitti, e ne appoggerà le soluzioni politiche.