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Grecia-Turchia, sicurezza e dialogo

03.06.2008    scrive Fazıla Mat

Gen. Dimitrios Grapsas e Gen.Yaşar Büyükanıt (radikal.com)
Dal 25 al 28 maggio il generale Dimitrios Grapsas, Capo di Stato Maggiore greco su invito di Yaşar Büyükanıt, Capo di Stato Maggiore turco, è giunto in visita ufficiale in Turchia. Un incontro volto ad appianare gli storici attriti tra i due paesi
Tra il 25 e il 28 maggio scorsi il Capo di Stato maggiore greco Dimitrios Grapsas si è recato in visita in Turchia su invito ufficiale del collega turco, il generale Yaşar Büyükanıt. L’occasione è stata di notevole importanza dal momento che nella storia dei due paesi una visita dello stesso tipo si era verificata per la prima volta solo due anni fa quando sempre in Turchia si erano incontrati i comandanti Hilmi Özkök e Panoyotis Hinofotis. Si tratta di uno di quegli eventi che sono accolti da parte dell’opinione pubblica turca come un segnale di riappacificazione nel tormentato rapporto che lega da sempre i due paesi.

La visita di Grapsas rappresenta infatti una disposizione positiva assunta da entrambe le parti dopo una crisi dell'anno scorso: nei giorni tra il 3 e il 7 luglio si era svolto ad Atene un seminario di gestione di crisi organizzato dallo Stato Maggiore della Difesa greco. L’apertura dei lavori era stata condotta dal Capo di Stato maggiore e dal ministro della Difesa. Quando nel corso del suo intervento il Prof. Mazis che si trovava tra i partecipanti aveva utilizzato la mappa della Turchia – adoperata precedentemente dai collegi di Difesa degli Stati Uniti e della NATO – in cui le zone orientali del paese venivano indicate come Kurdistan facendovi commenti sulla Turchia, il delegato turco delle forze armate ad Atene, il Colonnello Atilla Şirin aveva reagito abbandonando la sala.

I motivi di attrito tra i due paesi, dal punto di vista di Ankara, sono la definizione delle acque territoriali – che dovrebbero essere di 6 miglia per ciascuna delle parti, mentre la Grecia ne reclama 12 – ; la definizione dello spazio aereo dei paesi il quale in base al diritto internazionale è limitato a quello delle acque, mentre da anni la Grecia sostiene che il proprio spazio è di 10 miglia e la Turchia rifiuta di accettarlo; la piattaforma continentale per la quale i due paesi nel ’74, nel ’75 e nell’’87 rischiarono di entrare in guerra per attività di ricerca di petrolio nell’Egeo; la militarizzazione delle 12 isole del Mar Egeo che secondo il trattato di Losanna non possono essere militarizzate, mentre la Grecia conduce attività in tal senso fin dal 1969; le circa 140 isolette disabitate che la Turchia ritiene essenziali per il suo diritto di possedimento, tornate all’ordine del giorno con la crisi nel 2005 dell’isolotto di Karnak (Imia); la richiesta dei rum, greci residenti in territorio turco, di istituire un seminario ortodosso nell’isola Heybeliada nel Mar di Marmara e quella di veder riconosciuto il titolo “ecumenico” al patriarca. La Turchia è contraria alla richiesta perché riconoscere l’ecumenicità del patriarca corrisponderebbe a riconoscerlo come stato.

Giunto ad Ankara, dopo una prima tappa al mausoleo di Atatürk, il generale Grapsas è stato accolto presso la sede del comando supremo delle Forze Armate dal comandante Büyükanıt con un corteo militare, ricevendo un caloroso benvenuto. Nelle dichiarazioni rilasciate dai due generali alla stampa, Büyükanıt ha sottolineato l’importanza del ruolo dei militari responsabili della sicurezza, e l’importanza del dialogo politico, citando una frase di Atatürk: “Si pensa che i militari facciano sempre le guerre, ma loro fanno bene anche la pace”.

Büyükanıt ha poi aggiungendo che la fortuna della Turchia e della Grecia sta nel fatto di aver avuto due grandi leader quali Venizelos e Atatürk, mentre Grapsas ha ripreso il riferimento ai due capi storici esprimendosi con queste parole: “Al termine della guerra hanno lavorato molto e si sono impegnati per la pace dei due paesi. Per questo motivo, il nostro compito è quello di proseguire per questa via sulle orme dei due grandi leader. Lo dobbiamo fare se vogliamo imparare dalla storia e se amiamo i nostri diritti quanto affermiamo di farlo.”

Alla riunione tra i due capi militari, avvenuta a porte chiuse, è seguita una dimostrazione delle operazioni militari di terra supportate dalle forze dell’aviazione.

Secondo la dichiarazione ufficiale apparsa il 29 maggio sul sito internet dello Stato Maggiore di Difesa, durante la visita del generale Grapsas sono stati affrontati i seguenti temi:

- Revisione delle cosiddette “Misure di incremento della sicurezza” (GAÖ, Güven Artırıcı Önlemler) dal punto di vista delle loro applicazioni, della loro valutazione e proposte per incrementare le loro applicazioni,
- I principi di attuazione delle nuove GAÖ dichiarati dai rispettivi ministri degli Esteri dei due paesi,
- Valutazione della sicurezza e dei fattori che incidono sulla stabilità,
- La situazione attuale di sicurezza nei Balcani e nel Medioriente.

Dopo la riunione con il generale Büyükanıt, Grapsas si è recato in visita al patriarcato greco di Fener dove ha incontrato il patriarca Bartholomeos. Al termine della riunione durata quaranta minuti e alla quale non sono stati ammessi i membri della stampa, il patriarca ha dichiarato che hanno pregato assieme al generale per la pace tra le parti turca e greca, aggiungendo che “la visita del Capo di Stato Maggiore Grapsas è un evento lieto. Non solo per la visita in sé, ma anche per lo sforzo dimostrato da parte sua per rinforzare la collaborazione e i rapporti tra la Turchia e la Grecia. Anche noi, in qualità di Chiesa Ortodossa preghiamo in tal senso. Speriamo che le forze armate turche e greche lavorino in pace e non siano mai costretti a fare la guerra.” (haberler.com 28/05).

Se si considera quanto siano altalenanti i rapporti tra i due stati – solo dieci giorni prima della visita del generale Grapsas, lo Stato Maggiore di Difesa turco riportava dei nuovi casi di provocazione dei jet turchi, che conducevano voli di addestramento nello spazio aereo internazionale conteso, da parte di aerei militari greci, cessati poi dal 23 maggio fino al termine della visita del generale, mentre il giorno stesso della visita, il ministero degli Esteri turco, riguardo alle manifestazioni in occasione della “Giornata di commemorazione del genocidio di Pontus” riconosciuto dal parlamento greco con una legge del 1994, rilasciava una dichiarazione su quanto questa fosse “incompatibile col buon senso e basata su una concezione della storia distorta” ("Radikal", 17 e 27 maggio) – i messaggi di pace e di amicizia espressi dai due leader militari sono di particolare importanza.
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