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Vizi capitali
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Data pubblicazione: 23.06.2008 10:51

Mattone selvaggio a Bucarest - la cattedrale di San Giuseppe
II secondo turno delle amministrative ha visto la vittoria a Bucarest del candidato indipendente Sorin Oprescu. Il neo-sindaco dovrà affrontare i gravi problemi di una città sovrappopolata, con sempre meno spazi verdi e più costruzioni abusive, e con un traffico ormai al collasso
Per la prima volta la capitale della Romania, Bucarest, ha un sindaco indipendente, oltre ai sei presidenti di circoscrizione, membri di un partito.

Sorin Oprescu, medico chirurgo, si è aggiudicato la poltrona di primo cittadino della capitale conquistando il 56,55% dei voti, mentre il suo rivale, Vasile Blaga, del partito democratico liberale, sostenuto apertamente dal capo dello stato Traian Basescu, si è fermato al 43,45%.

Sorin Oprescu si è candidato per la terza volta alla carica di sindaco della capitale. Nel 2000 aveva perso le elezioni con uno scarto di solo l'1,38% dei voti rispetto all’attuale presidente Traian Basescu. Otto anni dopo è riuscito però a diventare sindaco della capitale.

A qualche settimana dalle elezioni amministrative, Oprescu aveva deciso di abbandonare il Partito Socialdemocratico (il Psd, che gli ha preferito un altro candidato) e di presentarsi come indipendente. Nel secondo turno il neo-sindaco è stato comunque sostenuto da più partiti, compreso lo stesso Psd. Ora Oprescu promette di non voler tornare più nelle fila dei socialdemocratici, e che resterà un sindaco indipendente, così come i “bucurestenii” lo hanno votato.

Appena eletto, Oprescu ha dichiarato che “il voto dei cittadini insedia al comune il primo sindaco indipendente della nostra capitale”. Presentarsi come indipendente non è stato di certo facile. Oprescu ha dovuto ribattere agli argomenti dei suoi rivali, secondo i quali un sindaco che non appartiene ad alcun partito politico non può lavorare con un consiglio comunale sostanzialmente a lui ostile e dominato dai partiti politici. Ma la scelta “indipendente”, d'altro canto, gli ha assicurato la vittoria.

Fin dall’inizio, l’analista politico Cristian Parvulescu aveva sottolineato che Oprescu rappresentava un’alternativa alle dispute permanenti tra i partiti politici e che gli attacchi lanciati dai suoi avversari sono sembrati per lo più ingiusti.

Oltre ha fare i conti con i consiglieri comunali fedeli ai propri partiti (che però hanno annunciato di sostenere i progetti che riguardano lo sviluppo della capitale), il medico Oprescu sarà responsabile di una metropoli sommersa dai problemi.

Secondo un recente rapporto dell’Associazione “Salvate Bucarest”, la capitale rumena si confronta oggi con un traffico caotico, con la mancanza di spazi verdi e col fenomeno del vandalismo ai danni di monumenti storici, cui non è sfuggita nemmeno la cattedrale cattolica di San Giuseppe. Nicusor Dan, collaboratore del progetto, ha dichiarato alla stampa di Bucarest di non trovare normale che “tutti vadano in ufficio con l’automobile privata” e che il trasporto pubblico dovrebbe essere la principale opzione dei due milioni di abitanti che conta oggi la capitale.

Ma le linee dei mezzi pubblici sono scarsamente interconnesse mentre lo sviluppo della rete metropolitana è insufficiente. Il traffico è peggiorato anche a causa degli immobili e degli uffici costruiti nelle zone sovrappopolate del centro. Una situazione resa possibile ed “impossibile” anche grazie alle autorizzazioni a costruire in aeree che già erano sovrappopolate. Bucarest si presenta quindi come una città soffocata dal traffico (non a caso anche il primo ministro preferisce a volte recarsi alle sedute del governo in moto, per arrivare in tempo) e può “vantare” il primato negativo di essere la capitale più inquinata dell’Unione europea.

In queste condizioni, secondo lo studio di “Salvate Bucarest”, i pedoni si sono mostrati più veloci delle auto bloccate nel traffico. La velocità media, nel centro della capitale, è diminuita dai 15 km/ora del 2000 a meno di 10 km /ora nel 2006. In queste disastrose condizioni nemmeno le ambulanze riescono ad arrivano in tempo. Anche la durata media impiegata da un’ambulanza per arrivare in soccorso dei pazienti è aumentata dai 12 minuti nel 2002 ai 18 minuti nel 2005 e ai 35 nel 2006. Secondo l’associazione “Salvate Bucarest” questa sarebbe una delle cause che hanno condotto all’aumento dei decessi nella capitale.

Inoltre la densità abitativa, soprattutto nel centro (9009 abitanti per kmq), supera quella di grandi città europee come Berlino (3905), Vienna (3850) o Budapest (3674). Il livello minimo per il comfort sociale è considerato di 3500 abitanti per kmq. Per quanto riguarda l’inquinamento la media annuale di diossido di azoto ha superato di molto la concentrazione massima ammessa e la stessa situazione si registra anche per le concentrazioni di benzene e di polveri sottili, due fattori che aumentano il rischio di leucemia, di malattie respiratorie nonché cardiache.

Secondo il rapporto dell’Associazione “Salvate Bucarest”, oltre 20mila bambini su 100mila hanno sofferto di bronchite nel 2006. Per gli iniziatori del progetto, la soluzione consisterebbe nel coinvolgere la società civile e nell’esercitare pressioni sulle autorità per modificare la legislazione vigente.

Bucarest, un disastro urbanistico

Molti architetti accusano i sindaci delle varie circoscrizioni di Bucarest, i consiglieri comunali e gli urbanisti, di approvare illegalmente progetti che soffocano la città. Per interessi personali, finanziari e attraverso pratiche di corruzione, vengono approvati progetti di palazzi con dieci piani in quartieri di case ad un piano, e si demoliscono immobili “di nascosto” dai loro proprietari, perché questi hanno un valore inferiore a quello del terreno sul quale sono costruiti.

L’associazione “Salvate Bucarest” denuncia le aggressioni ai monumenti storici, al patrimonio industriale, ai siti di valore architettonico, la demolizione di case e dei mercati tradizionali. D'altra parte, se c’è qualcosa che rende e va a gonfie vele, sono senza dubbio i supermercati, spuntati dappertutto, molti con orari non stop soprattutto durante le feste. La maggior parte degli immobili storici sono stati invece “coperti” da nuove, altissime costruzioni, secondo un piano caotico dettato dagli interessi finanziari delle grandi ditte e compagnie.

Con una legislazione che permette di cambiare spazi verdi in terreni edificabili dei 3500 ettari di verde che esistevano a Bucarest nel 1989, ne sono rimasti meno di 1500 nel 2007. E ci sono ormai quartieri dove non esiste più nemmeno un parco, e i bambini sono costretti a giocare in mezzo ai palazzi .

Questi sono solo alcuni dei problemi che Bucarest, la capitale del settimo paese più popolato dell’Unione europea, si trova ad affrontare. Una capitale dove si costruisce, si riparano le strade, ma dove tutto sembra essere ancora ad uno stadio primordiale. Alcune periferie sono talmente arretrate che gli abitanti che vivono in case di proprietà non hanno né acqua corrente né strade asfaltate e quando piove, a causa del fango, è peggio che stare in campagna.

Il nuovo sindaco Sorin Oprescu, che ha già incontrato il primo ministro liberale Calin Popescu Tariceanu allo scopo di assicurasi il suo appoggio su alcuni progetti che riguardano lo sviluppo della capitale, dovrà mostrare interesse e trovare soluzioni a tutti questi problemi, e non solo.

Il nuovo sindaco ha dichiarato che il premier desidera un rapporto istituzionale tra il governo e il comune della capitale perché, come ha detto Oprescu, “il premier non è indifferente. In fin dei conti, anche il primo ministro è un abitante di Bucarest, e vive la stessa vita degli altri suoi abitanti”.

Ed in effetti, almeno per quanto riguarda traffico ed inquinamento, il primo ministro è proprio nella stessa barca in cui si trovano i suoi concittadini.