Va dove ti porta... il passaporto
Mare, spiagge e sole. Anche i cittadini della Bosnia desiderano fare le vacanze lontano dalla città e dal proprio paese. Tuttavia, l'annoso problema dei visti di ingresso e i prezzi troppo cari delle mete più vicine limitano la libertà di scelta
È arrivata l’estate. Finalmente le vacanze. Tanta voglia di mare. Tanta voglia di scappare, di riprendersi dal lavoro. C’è chi, per staccare un po’, ha bisogno di fuggire molto lontano dalla vita quotidiana, di partire per un lungo viaggio.
Anche i bosniaco-erzegovesi hanno tanta voglia di passare le vacanze estive lontano dalle città e dal paese d'origine. Una decina di anni fa, causa la guerra, viaggiare era niente più che un sogno. E poi, anche nei primi anni dopo la guerra si viaggiava poco. A dire la verità, in Italia si poteva entrare anche senza visto ma la gente, appena uscita dalla guerra, non aveva molti soldi per passare le vacanze all’estero.
Col tempo, nonostante tutti i discorsi su una ripresa economica difficile, si formava un gruppo di cittadini della Bosnia Erzegovina che di soldi ne aveva abbastanza e poteva permettersi un viaggio fuori dal paese. Purtroppo, però, erano già entrati in vigore i famosi accordi di Schengen, e per entrare in Europa serviva un bel visto.
Certo, anche la Bosnia Erzegovina ha una sua costa marittima. "Ben" ventiquattro chilometri concentrati intorno a Neum. E le spiagge non sono nemmeno un granché… tutto calcestruzzo. Ma c’è la Croazia. Costa meravigliosa e non serve il visto d’ingresso. La verità, però, è che negli ultimi anni, l’accresciuto interesse dei turisti più ricchi (e non solo quelli della Repubblica Ceca) per la Croazia ha fatto salire di molto i prezzi.
La gente che vive in Erzegovina, ad esempio a Mostar è abbastanza vicina al mare. Basta un’ora scarsa di auto e si arriva a Makarska. Per questo motivo, molti abitanti di questa zona fanno gite di un giorno. Quasi sempre la domenica. Lunghissime file prima di Metkovic sono la prova che gli erzegovesi proprio quel giorno hanno deciso di andare a farsi il bagno nel mare Adriatico. Anche il Montenegro è abbastanza vicino. Ma anche lì i prezzi sono sempre più alti.
Dato che la Croazia e il Montenegro sono diventate mete piuttosto costose, i cittadini della BiH hanno deciso di trovare altri luoghi di villeggiatura. Le agenzie turistiche offrono viaggi in Egitto, Tunisia e Turchia. Dove si sta bene e si spende meno (volo compreso) che in Croazia.
Tunisia e Turchia sono abbastanza convenienti perché non richiedono nessun visto per i cittadini bosniaco erzegovesi. Per la modica cifra di 500 euro (volo e sistemazione in albergo a 4 stelle) ci si può godere un bel viaggio nell’Africa settentrionale. Non dimentichiamo che in quei paesi (soprattutto Tunisia e Egitto) i prezzi in generale sono abbastanza bassi, e quindi convenienti anche per i bosniaci.
Sarebbe bello, dicono, i cittadini della Bosnia (quelli che non hanno il passaporto croato) poter far un salto in Italia. O visitare altri paesi della famosa zona Schengen. Ma per farlo serve il visto. In un anno, secondo i ministero degli Esteri della BiH, i cittadini spendono circa 25 milioni di euro solo per i visti. Ed ottenerne uno non è proprio facile. Servono una montagna di carte, certificati e garanzie. Poi lunghissime file davanti ai consolati, soprattutto quello italiano e tedesco. Costo della pratica, 35 euro.
Sono 173 i paesi che chiedono il visto ai cittadini della BiH, e solo 19 quelli dove si può entrare senza. A parte i vicini di casa (Croazia, Serbia e Montenegro) tra questi figurano Macedonia, Turchia, Repubblica Dominicana, Cuba, Ecuador, Singapore, Seychelles e altre mete lontane. Il problema è che per arrivare in paesi così remoti devi prendere la coincidenza in qualche aeroporto europeo. Ed ecco che di nuovo ti serve un visto. È curioso che la Russia non richieda il visto, ma poi pretenda lettere di garanzia o un invito ufficiale.
Se ottenere il visto Schengen non è certo cosa facile, c’è anche di peggio. Per poter andare in Argentina, Australia, Cile, Brasile, ecc. prima devi fare un salto a Vienna. In Bosnia non sono presenti i consolati di questi paesi. Per Namibia e Nepal devi andare e Berlino, mentre per Israele, India, ecc. si va a Budapest. Abbastanza complicato, perché ti servono pure i visti per arrivare a Vienna, Budapest, Berlino.
La gente si chiede sempre più spesso quando saranno finalmente aboliti i visti Schengen. Alcuni ministri della BiH promettono che il 2011 sarà l’anno in cui si potrà viaggiare senza visto. Ultimamente sono state introdotte agevolazioni (è più facile ottenere il visto ed è gratuito) per alcune categorie, quali i giornalisti, gli sportivi, ecc.
In attesa del fatidico 2011 (sempre che tutto vada bene), per molti bosniaci viaggiare resta un’impresa impossibile. A parte quelli che hanno il passaporto croato e possono entrare senza visto nei paesi Schengen, gli altri viaggiano fin dove li porta il passaporto bosniaco.