Ospiti di richiamo come il premio Oscar Kevin Spacey e il regista Todd Haynes parteciperanno alla 14sima edizione del Sarajevo Film Festival, la cui apertura ufficiale è prevista per venerdì 15 agosto
Il due volte premio Oscar Kevin Spacey - per “I soliti sospetti” di Brian Singer (che sarà proiettato in suo onore nell’arena Open air) e per “American Beauty” – sarà l’ospite di richiamo della 14° edizione del Sarajevo Film Festival che si apre domani.
La più importante rassegna cinematografica del sudest Europa si conferma un appuntamento da non mancare, e non solo per chi si interessa all’area geografica circostante. Nomi di grande prestigio, più che in festival di ben maggiore tradizione, grazie anche al richiamo della città.
Oltre a Spacey ci saranno i registi Todd Haynes (cui sarà dedicato un omaggio con “Safe”, “Lontano dal paradiso”, “Velvet Goldmine”, “I’m Not There” e gli altri suoi lavori), Mike Leigh (un vecchio amico del festival, porterà la commedia “Happy Go-Lucky”), il turco Nuri Bilge Ceylan (il nuovo “Three Monkeys” premiato a Cannes) e Jia Zhang-ke che porta il “24 City” sulle contraddizioni del sistema cinese.
Per l’Italia ci sarà “Gomorra” di Matteo Garrone, presentato nella grande arena all’aperto, nel cuore della città. Il teatro nazionale con il suo tappeto rosso ospiterà gli eventi più importanti, a cominciare dal film di apertura: sarà come consuetudine un lavoro bosniaco, il bel “Snijeg - Neve” di Aida Begic già vincitore della settimana della critica a Cannes.
Alcune delle pellicole in programma sono già passate a Berlino o in Costa Azzurra, ma molte saranno in prima europea se non internazionale. Tra i film per il grande pubblico dell’arena anche la coproduzione slovena, croata e bosniaca “Traktor, ljubav i rock’n’roll” di Branko Djuric.
Il concorso allinea 10 lavori, tra questi la novità slovena “We’ve Never Been To Venice” di Blaz Kutin con Alojsa e Peter Ternovsek e Iva Krajnc. Poi il croato-bosniaco “Buick Riviera” di Goran Rusinovic con Leon Lucev e Slavki Stimac tratto dall’omonimo romanzo di Miljenko Jergovic.
Ancora i turchi Sonbahar – Autunno” di Ozcan Alper, “My Marlon and Brando” di Huseyin Karabey e “Dot” di Dervis Zaim, il croato “Kino Lika” di Dalibor Matanic, il serbo “The Fourth Man” di Dejan Zecevic e l’ungherese “Delta” di Kornel Mondruczo.
Tra i cortometraggi da segnalare “Vem – I Know” dello sloveno Jan Cvitkovic e l’animazione “Angel” del macedone Vuk Mitevski, fratello delle più note Labina e Teona.
Molto interessante come sempre sarà il concorso documentari (da segnalare il romeno “The Flower Bridge” di Thomas Ciulei, il bulgaro “Corridoio 8” di Boris Despodov e il bosniaco “Srebrenica’s Cenotaph” di Haris Prolic), una delle ragioni più valide per raggiungere il festival insieme al talent Campus che darà modo di sviluppare i nuovi progetti.