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giovedì 08 settembre 2022 12:23

Osservatorio Balcani
 

Commenti dei lettori all'articolo: Nessuno tocchi 'la famiglia'

(1-10/11)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: Eris Data e ora: 03.10.2008 15:53
Anila Godo 2
Concordo pienamente con Paolo! anche io ho conosciuto personalmente la Dott.ssa Godo, nell'ambito di diversi progetti ed è sempre stata disponibile e proffessonale! Noi Albanesi dobbiamo smetterla di considerare le persone come figlia o figlio di.... ! Di fronte abbiamo persone che per arrivare dove sono arrivate hanno studiato, sudato e sacrificato! Non si arriava ai livelli della Dott.ssa Godo solo perchè è la figlia di ....! ci si arriva perchè è BRAVA! o questa parola sconosciuta! e metto in chiaro che sono socialista convinta! ma se vogliamo andare avanti dobbiamo vedere i meriti delle persone non i genitori o i colori politici!
 
Message Autore: Luigi Data e ora: 01.10.2008 22:07
requisiti e valori
Non volevo essere qualunquista quindi mi dispiace se sono apparso tale. Gli spazi qui a disposizione non consentono di svolgere trattati e quindi bisogna un po' esprimersi a flash. Comunque, come diceva Oscar Wilde, "solo le persone superficiali non giudicano dalle apparenze". Ebbene l'apparenza dell'Albania non è affatto europea se l'episodio si è svolto nei termini descritti. Non basta dotarsi di qualche grattacielo e di nuovi alberghi: l'Europa ed i suoi valori bisogna sentirli, desiderarli. Naturalmente il problema non riguarda solo l'Albania tra i possibili candidati all'unione ma qui è di Berisha che stavamo parlando, non è vero?
 
Message Autore: viola Data e ora: 30.09.2008 21:05
re: a Rovena
Intendevo "l'etica del giornalismo/sta", cioè cercare di riportare i fatti in modo il più possibile fedele all'attenzione del pubblico. In questo caso tradurre "correttamente" in italiano il significato albanese delle parole del premier. Poi l'allusione non riguarda più Marjola Rukaj e la sua etica da giornalista, ma il lettore che commenta e che risponde ad un altro tipo di "etica". Spero le due cose si tengano distinte. Quanto riguarda l'allusione, vorrei rimandarti all'ultimo caso del supertestimone di Gerdec - Trebicka - che è morto in circostanze alquanto dubbie. E qui, media e personalità politiche sono andati oltre la semplice allusione, accusando il premier di essere il responsabile di tale incidente/omicidio. Ritornando all'accaduto in parlamento, beh, il paragone che fai tra il premier e il deputato socialista è fuorviante in termini di ruolo che ciasquno copre, e in termini di contenuto di quello che si sono detti.
 
Message Autore: Paolo Data e ora: 30.09.2008 16:15
Considerazioni
Concordo con Rovena: il commento di Luigi che vuole prevenire risposte qualunquiste rischia invece secondo me di attrarle perchè è, a parer mio, appunto, un po' qualunquista. Una riflessione sulla classe politica va certo fatta ma non è l'unica per determinare il grado di sviluppo di un paese. Tra l'altro penso anche che un tempo di 17 anni, anche se sembra molto lungo, non sia abbastanza ancora per valutare la crescita politica di un paese ex-comunista (e tra l'altro di un comunismo del tutto duro e particolare) la cui eredità è forte in molti campi ma soprattutto in quello del bene e delle proprietà comuni in cui si mischia ancora una storia di lunga durata della mancanza secolare di uno stato unitario, della distanza dello stato centrale ottomano che portava una certa autogestione che a sua volta si mischiava con una struttura sociale clanica. La storia delle mentalità ha tempi lunghi, molto lunghi o magari anche medi ma certo non brevi, si tratta di educare a qualcosa diverse generazioni attraverso un sistema di valori che cresce progressivamente con la società....ci vuole calma. Trovo infine un po' parziale che non si sia mai detto nulla, anche da parte di Osservatorio, rispetto al Curriculum di Anila Godo. Qui pare a un lettore non attentissimo, che abbiano messo li la prima arrivata incompetente solo in quanto "figlia": non si potrebbe completare il tutto con un po' di credenziali sulla dottoressa? PAOLO
 
Message Autore: Rovena Data e ora: 30.09.2008 14:07
niente da dire
Luigi, com'è fuori luogo il tuo intervento!!
 
Message Autore: Rudina Data e ora: 30.09.2008 11:27
Chi siamo diventati!!!
Ci dobbiamo solo vergognare d'avanti a questi episodi che ci fanno abbassare la testa, non ci lasciano vivere come si deve, come persone civili, ci riempiono di vergogna. Sono ammareggiata, invece di sentire miglioramenti provenienti dal mio paese, che e un paese di grande storia, con un spirito puro, invece guardate cosa siamo diventati!!! La politica, la composizione del governo, i ministri, deputati, senatori, i capi della maffia, si identificano tutti nella stessa persona, non fanno differenza, sono uguali, non ce nè destra e neanche sinistra. Mi dispiace dirlo ma l'Albania non andra mai avanti se non cambia fondamentalmente nell'ambito politico. Ci sono tanti studenti laureati all'estero, se almeno, lo spero che qualcuno di noi tornasse, e prendesse l'Albania per le freni, sono sicura che qualcosa cambierebbe. Sono albanese e lo sono fiera, vorrei solo gridarlo con testa alta.
 
Message Autore: Luigi Data e ora: 29.09.2008 23:18
albania
Lo so che subito qualcuno mi risponderà : e allora il Parlamento italiano? quel senatore che ha sputato ad un altro? quello che si mangiava la mortadella? quindi potete risparmiarvi queste risposte. Invece datemene un'altra: qualcuno sa spiegarmi come un Paese del genere, con un Primo Ministro (non un deputato qualsiasi) del genere, possa credibilmente aspirare ed essere anzi incoraggiato dalla UE a candidarsi a farne parte ?
 
Message Autore: Rovena Data e ora: 29.09.2008 21:34
x Viola
Dato che di eticamente corretto si parlava, non credo sia altrettanto "eticamente corrretto" dire "conoscendo il soggetto lo farebbe veramente" - ed alludi ad un omicidio (?). Conoscendo il soggetto?? Beh, neanche tra i più fantasiosi pettegolezzi sul conto di Sali Berisha non si è mai alluso a tali cose. Cosi, giusto per essere corretti! Ciò non toglie che sono ugualmente schifata, addolorata, arrabbiata, nauseata. Per tutti e due soggetti! Dal momento in cui, nonsotante la degenerazione (imperdonabile!) del primo ministro, l'allusione a fatti di famiglia da parte del deputato Taulant Balla non lo scagiona affatto. Nella speranza di essere stata sufficientemente chiara e di non divenire fraintesa, ti mando un caro saluto.
 
Message Autore: viola Data e ora: 29.09.2008 15:18
ps.
Come dice un giornalista di un noto giornale indipendente albanese, tutto quello che succede in Albania bisogna prenderlo come uno "scherzo", altrimenti si finisce per impazzire. Lo stesso premier Berisha, quindi, è uno scherzo...
 
Message Autore: viola Data e ora: 29.09.2008 13:38
è già di per sè oltre l'assurdo
Senza togliere niente all'articolo della giornalista vorrei solo correggere un dettaglio che benché non allevia la tragi-comicità dell'evento lo rende meno spettacolarmente mediatico. Se si traduce in modo eticamente corretto, il personaggio più assurdo che la storia recente albanese ha conosciuto, il premier Berisha non ha minacciato a morte il deputato socialista in questa istanza parlamentare (se si può ancora definirlo parlamento). In questo caso, conoscendo il personaggio, farebbe prima a ucciderlo veramente che minacciare di farlo con le parole. Non per questo il fatto è stato meno grave. Purtroppo in quei 2 minuti di scambi di battute, si è dovuto assistere allo spiacevole spettacolo di trasposizione in sala parlamentare del peggiore succo che si può spremere da una litigata da bar albanese . Come donna e cittadina albanese mi sento nauseata e indignata ad avere come presidente del parlamento una donna che personifica in due battute tutto il peggio della mentalità machista, klan-patriarcale di stampo albanese, con tanto di arroganza e senso di impunità. E così che assume i contorni di una pièce teatrale con una reazione del pubblico come se si trovasse veramente davanti ad un tentativo uscito male da teatro dell'assurdo. In questo modo purtroppo l'attenzione si distoglie dai temi più importanti, in questo caso il nepotismo, e si ha la percezione che il premier si comporta nel governo e col potere che il popolo gli ha conferito come se fosse in un suo katund personale.
 
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