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mercoledì 07 settembre 2022 16:43

Osservatorio Balcani
 

Commenti dei lettori all'articolo: Memorie d'Europa

(1-10/22)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: wrangel Data e ora: 25.02.2009 00:31
js
di tutti gli opinionisti è proprio js quello che mi fa più paura con la sua enfasi,con questo ,a mio parere ,insistito proclama d'amore per la croazia,fa dubitare che ciò che dice non sia sincero,un saluto a tutti
 
Message Autore: Istriano Data e ora: 07.02.2009 20:20
Azra
Azra Nuhefendic, in un articolo precedente piange "lacrime di cocodrillo" perche' nella Bosnia ed Erzegovina hanno tolto Babbo Natale. Questo "babbo" e' il Santa Klaus, Sant Nicolas, San Nicolo' trasformato soltanto in Italia in "Natale" (del consumismo). Nella Jugoslavia Socialista, dove le religioni facevano parte della cultura dei popoli (e non si doveva predicare odio come lo fanno ora, particolarmente il clero cattolico), c' era "Deda Mraz" (babbo inverno) per la gioia dei piu' piccoli. Il clerical-occidente lo denominava con sarcasmo. Signora o signorina Azra, il governo bosgnacco ha fatto sparire anche questo "babbo"?
 
Message Autore: Luigi Data e ora: 02.02.2009 18:51
memorie corte
Senza voler "ridurre" in alcun modo Srebrenica credo che sia invece riduttivo istituire una giornata della memoria SOLO per Srebrenica. Nelle guerre di Bosnia sono morte assai più persone. Ricordare un solo fatto, sebbene sia il più atroce dei vari massacri, è un modo per perpetuare le divisioni ed i vittimismi. Sarebbe giusta una giornata della memoria per TUTTE le vittime delle guerre di Bosnia. Sarebbe accettabile per tutti gli stati ex jugoslavi? Non lo so ma sono convinto che questa dovrebbe essere la strada. Piccola nota: dall'articolo e dalle citazioni della Neumann sembrerebbe che solo i serbi non hanno fatto i conti con il loro passato. Se non stessimo parlando di tragedie sarei già scoppiato a ridere.
 
Message Autore: jasmina Data e ora: 02.02.2009 18:10
strumentalizzazione del riconoscimento del genocidio
"La Bosnia no, a causa della RS che è in parte diretta filiazione di quel sangue. E non riuscirà neanche la Serbia..."Alex, seguendo questo ragionamento anche la Croazia è in parte diretta filiazione del sangue di Jasenovac e quindi .....? Comprendi che ci vuole del tempo per ellaborare certe cose? Io però non vorrei che la Serbia ci metesse 60 anni per comprendere che è salutare commemorare Srebrenica, se ne esce prima dalla trappola del nazionalismo che è sempre in aguato. Esiste però un problema della strumentalizzazione politica della questione: mentre nessuno minaccia di togliere alla Croazia i pezzi del suo territorio, sia alla Serbia che alla Republika Srpska si mette in questione la stessa legitimittà territoriale. E piano, piano si arriverà alla conclusione che è giusto ed è morale in quanto ha perso la guerra. Ci sono dei socologi americani che sostengono che la Germania è stata punita troppo severamente dopo la Prima Guerra mondiale e che fu quello a far nascere e crsescere il nazional socialismo. Io davvero temo possa ripetersi la stessa cosa in Serbia, la quale, se anche ha fatto le cose abberanti nelle guerre degli anni 90, non può certamente essere paragonata alla Germania nazista come si è più volte tentato di fare. Non è stata ne meglio ne peggio delle altre componenti multietniche in Jugoslavia.
 
Message Autore: jasmina Data e ora: 02.02.2009 15:58
la questione anagrafica
E' singolare Alex che tu non consideri per niente la questione della logica anagrafica: prima è sucesso Jasenovac e poi è accaduta Srebrenica. Essa non è la conseguenza diretta, questo è ovvio, ma non può non essere considerata. E non GIUSTIFICATA, comunque. Non si può non prendere in considerazione il trauma collettivo di un popolo (e la sua inevitabile strumentalizzazione politica). Essa esiste e i periodi storici (tra l'altro i luoghi sono gli stessi, non sono accaduti a migliaia di chilometri di distanza) che si ispirano a quello originale inevitabilmente riportano l'immaginario a "quella" catastrofe. I popoli traumatizzati devono essere aiutati a superare il loro trauma. Riconoscendo Jasenovac e non occultandolo a livello internazionale, il popolo serbo riconquisterebbe la sua dignità. Ne sono certa.
 
Message Autore: AleksPG Data e ora: 30.01.2009 11:49
X Js 3
Giusto per chiarire e non lasciare ambiguità su quello che vorrei esprimere: L'Istria e la Dalmazia NON sono Italia: non lo sono più (gli stati cambiani e gli uomini non spuntano dalla terra, ci camminano sopra) a causa della criminale politica di italianizzazione fascista di quelle terre, dell'alleanza al nazismo dell'Italia, della successiva condotta di guerra da parte dell'Asse. Le ultime vittime in ordine di tempo furono le popolazioni italiane che da secoli abitavano quelle terre: ma il dato di fatto che lì non è più Italia non cambia. Adesso si tratta di unirsi in una dimensione superiore, se si riuscirà a portare avanti l'Ideale Europeo, non di ridiscutere le sovranità come fossimo ancora in guerra. Ma comunque tutto ciò non c'entra un emerito (...) con Srebrenica!!!
 
Message Autore: AleksPG Data e ora: 30.01.2009 11:36
X Js 2
Slovenia, Montenegro, Macedonia e Croazia potrebbero istituire una giornata di ricordo delle vittime di Srebrenica e di tutte le vittime della guerra di Bosnia (comprese quelle di Oric certo, ma non per il giochino del riduzionismo). La Bosnia no, a causa della RS che è in parte diretta filiazione di quel sangue. E non riuscirà neanche la Serbia, benchè il ricordo di Srebrenica non tolga nulla a nessuna delle vittime di nazionalità serba della storia, per quanto indietro si vada, e benchè questo non accusi né lo stato né il popolo serbo in alcun modo. In Serbia si sarà soggetti alla lunghissima lista degli orrori precedentemente subita dai serbi, perchè? Si chiama riduzionismo: Srebrenica deve figurare come la insignificante piccola conseguenza di secoli di sofferenza del "Popolo Eletto" (poi si aggiunge che è tutta una montatura della bbc e del Vaticano, che i morti in realtà sono un decimo: fare test chiedendo ad un 14enne serbo per strada o ad un obnubilato di Rinascita Balcanica, per vedere se mi sbaglio). Che la Serbia inizi a ricordare Srebrenica per l'orrore che fu (e smetta di proteggere Mladic): a quel punto avrà l'autorità morale di combattere per il riconoscimento in Europa e nei Balcani del ricordo del martirio del suo popolo a Jasenovac e altrove (i posti sono parecchi) smettendola con le classifiche strumentali. Dico forse cose orribili e pregiudizialmente anti-serbe? non credo.
 
Message Autore: AleksPG Data e ora: 30.01.2009 11:31
X Js
Caro Js il mio era solo un paradosso: so come la pensi perchè leggo sempre i toui post, non sempre condivido tutto ma in generale trovo molto giusto quello che dici. Tutto va ricordato e approfondito storicamente. A voler approfondire neanche fascismo e nazismo sono la stessa cosa. E abbatterli entrambi fu necessario a qualunque costo, concordo. Ma non cadere nella trappola del determinismo causa-effetto per cose che avevano interessi diversi (Terrore tra gli italiani in Istria) o decenni di distanza (Srebrenica). Il problema è che a mio avviso Sebrenica andrebbe ricordata come evento a sè, questi paragoni sono solo strumenti dei nazionalismi. Sebrenica non è il risultato di Jasenovac, e non è diretta responsabilità dei musulmani: ha degli autori precisi che NON sono il Popolo Serbo. Il martirio storico dei serbi è un argomento dei criminali perpretatori per spalmare la loro responsabilità su tutto il popolo come entità ideale e storica (il che trova terreno fertile nella identità religiosa popolare serba, sostenuta dai pope). Non bisognerebbe farsi fascinare da questa vile propaganda. L'intreccio di paganesimo, cristianità, millenarismo, fede e magia della Cultura popolare serba è una cosa di bellezza e profondità magnifica, forse è arrivato il momento di sottrarlo all'umiliazione di essere strumenti dei Dodik, Seseli, Karadzic in questa discesa agli inferi di criminalità, buffoneria e meschini interessi privati.
 
Message Autore: jasmina Data e ora: 30.01.2009 11:24
Lebensraum
E' ben diverso quindi il movente anche se esito a volte è uguale. Cambia qualcosa? Certo che si. Il primo sistema dei valori può essere un ispirazione ancora, perseguita universalmente come una ricerca del bene. Il secondo (fascista) no, a meno che non si faccia un tentativo di spacciare la lotta contro il terrorismo o per la democrazia un idea universale dietro alla quale nascondere le proprie mire espansionistiche per il famoso e sempre attuale Lebensraum! Si, sono definitivamente d'accordo con Js.
 
Message Autore: jasmina Data e ora: 30.01.2009 11:19
ideologie come sistema di valori
Quello che io non capisco è come sia possibile che ne l'ONu ne l'UE ne nessuno abbia ancora istituito la giornata della memoria del genocidio armeno? E' ennorme! Come sia possibile che gli altri genocidi della storia non siano per niente trattati come quello della Shoah? Se è vero che tutti abbiamo delle responsabilità della Shoah perchè in quasi tutti i paesi europei (mi sembra solo la Svezia si salva, non so se c'è qualcun altro) si è proceduto con le deportazioni o uccisioni o se null'altro si taceva sapendo e in questo senso è ovvio che è un qualcosa di irripetibile, è mai possibile che gli altri non hanno il diritto di far conoscere le loro tragedie e di avere la compassione di qualcuno per poter piangere insieme le vittime? Se è attraente il discorso di Alex dal punto di vista psicologico, antropologico, religioso e osservando solo il risultato, sono piuttosto portata a pensare come Js. E' importante dare uno stampo ideologico invece all'intera faccenda. Non capisco perchè sempre l'ideologia è utilizzata solo come pejorativo e non come sistema dei valori. Anche l'arte e la filosofia sono, al livello più alto certo, un ideologia. Certo che mi è più vicina l'ideologia marxista che quella fascista. Non importa se il risultato è stato simile. Quello che importa è che quella marxista cerca il bene universale, anche se fino ad ora lo ha fatto con i metodi sbagliati. Mentre quella nazi-fascista cerca il bene solo della propria "razza" erta al di sopra di tutte le altre.
 
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