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Osservatorio Balcani
 

Commenti dei lettori all'articolo: Piena operatività

(1-2/2)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: bekim Data e ora: 21.04.2009 15:48
per istriano
istriano non e verro quello che staio dicendo . "l occupazione dell kosova dai italiani " tra virgolette e stata aspettata in kosova come liberazzione si si come liberazzione.La prima scuola media ( oggi il gimnasio sami frasheri in prishtian) e stata aperta in lingua albanese durante la presenza italiana in kosova ( 1941-1943),capisci ,intera una poplazione lasciata senza le scuole ( non parliamo della univerista) durante l occupazione serba dell kosova che e cominciata nell 1912
 
Message Autore: Istriano Data e ora: 09.04.2009 12:57
Kassapoli, come la storia si ripete
Cosa rimane ad aspettarsi ancora di quei miserabili che plaudono, letteralmente bacciano quelli le cui bombe hanno massacrato i loro bambini, la loro gente?! E "giusto" che pretendono dallo "zio Sam" perche' la Risoluzione ONU diventi carta straccia, vero? La vilta' la prepotenza degli agressori glie lo permettono, purtroppo fintantoche' non sprofondono nella loro ingordigia, il che me lo auguro avvenga quanto prima. Per ricordare.... 7 aprile 1939 - Invasione dell'Albania (ma anche del Kosovo, m.n) da parte delle truppe italiane, forti di oltre 40.000 uomini comandati dal generale fascista Guzzoni. Nonostante l'eroica resistenza di parte della popolazione a causa della completa incapacità dei militari governativi, e per l'inefficienza dell'apparato di fuoco di quello che doveva essere l'esercito di difesa del paese, nello spazio di soli tre giorni tutta l'Albania cade nelle mani dell'esercito italiano. Così, il regime antinazionale di Zog, dopo lunghi anni di reazione antipopolare all'interno e di sottomissione all'Italia fascista conduce il paese alla perdita completa dell'indipendenza e della sovranità,nell'asservimento più tragico allo straniero. L'invasione fascista italiana trova però nel paese un considerevole movimento di resistenza che, sin dagli Anni Trenta, aveva già assunto un certo carattere progressista rivoluzionario anche nel campo della lotta ideologica contro gli atteggiamenti reazionari delle classi possidenti e dell'alto clero oscurantista.