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Autore: Giancarlo | Data e ora: 07.12.2009 10:22 |
errori e responsabilità | ||
L’articolo spiega bene i primi 3 anni bui dopo la caduta del comunismo e le responsabilità della Slovenia nella distruzione della Jugoslavia.Stolanc aveva ragione a pretendere l’arresto degli autori del Memorandum, la JNA fece un autogoal a non fare il processo in sloveno e arrestare Jansa,che entrò in carcere giornalista e ne uscì capo dell’opposizione.Certo le colpe di Jansa erano gravi,lo sarebbero in qualsiasi Paese al mondo,negli USA se divulghi segreti militari vai alla corte marziale!La leadership slovena ha sbagliato a ricevere gli esponenti del comitato per la tutela degli arrestati e cedere alle manifestazioni piazza,tutt’altro che spontanee,ma bene organizzate e finanziate all’estero.Il governo sloveno perse autorità e credibilità,divenne debole e non contò più nulla,erano gli organizzatori delle manifestazioni a fare l’agenda politica (chi erano?Da chi erano finanziati?) Un’anarchia organizzata.Il governo rinunciò a governare il Paese,preoccupato solo di mantenere le poltrone (il rappresentante alla Presidenza Federale e la Presidenza della Repubblica).A conferma del fatto che a guidare la Slovenia c’erano ormai le organizzazioni che guidavano i manifestanti arrivarono presto gli emendamenti alla Costituzione che autorizzavano partiti nazionalisti e antigovernativi (ancora:finanziati da chi?) Il passaggio di poteri in Slovenia è compiuto anche formalmente (alla democratizzazione lavorava anche il governo federale di Markovic,ma in un contesto unitario e graduale) |
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Autore: Stefano Lusa | Data e ora: 07.12.2009 09:48 |
X dario | ||
E' vero. Questi ed altri particolari sono stati omessi, ma se non l'avessi fatto l'articolo si sarebbe trasformato in un saggio. Manca la storia della prima vittima slovena, travolta da un blindato a Maribor, durante una protesta, manca la storia degli arresti dei manifestanti pro serbi, avvenuti il I dicembre, ecc... In ogni modo l'accordo con l'armata prevedeva che se ne potesse andare con tutti gli armamenti, anche quelli pesanti. Fu costretta a lasciare in Slovenia qualche vecchio carro armato perché ritardò la partenza. All'epoca proprio per questo ci fu un altro (l'ultimo) contrasto tra l'esercito e gli sloveni. Cordialmente. Stefano |
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Autore: Dario Bazec | Data e ora: 07.12.2009 02:20 |
L'indipendenza della Slovenia | ||
A me sembra che siano stati tralasciati alcuni particolari. Non mi ricordo se nell'88 o '89 apparve sulla stampa slovena la notizia che più del 50 % degli Sloveni era favorevole alla secessione. La notizia suscitò scalpore a livello interno e internazionale. Fu risposto che tali sondaggi avvenivano già da 25 anni, ma che per non creare inutili aspettative, si attese di raggiungere la maggioranza dei consensi per pubblicare i dati. Sulla questione dell'abbandono dell'esercito federale dalla Slovenia c'è un particolare che merita ricordare. Da Belgrado si stava contattando Roma per far uscire i militari federali via Trieste. Il presidente Cossiga immediatamente venne a Trieste e in Prefettura tenne una pubblica dichiarazione di ciò che stava per avvenire. Fu subito occupato il Consiglio comunale e fu chiesto al governo di Lubiana perché i federali non potevano andarsene via Capodistria. Lubiana rispose che potevano andarsene via Capodistria quando volevano, purché disarmati. Soltanto gli ufficiali potevano portare la pistola di ordinanza. E così avvenne. Un altro particolare che è stato omesso è che alle caserme dell'esercito federale fu tagliata la luce, l'acque e il gas, in quanto l'erogazione dipendeva dalla Slovenia. Saluti Dario |
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Autore: non europea | Data e ora: 05.12.2009 22:47 |
europa? | ||
L'Europa ha tentato e in parte tenta ancora di fare all'Italia lo stesso scherzetto che ha subito la Jugoslavija |
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Autore: Ivano | Data e ora: 04.12.2009 17:28 |
Belgrado?! | ||
Ljubljiana (Lubiana) non si era distaccata è staccata da Belgrado. Invece bisogna dire che il distacco era dalla Federazione Jugoslava. Cominciamo mettere i puntini sulle “ i “ e chiamiamo le cose con il loro nome. Forse, Belgrado come forza centrale del Regime,voleva dire lei? Belgrado come città, si è la capitale della Serbia e dei Serbi, ma era la Capitale Jugoslava e la sede del Governo, ma in quel Governo sedevano tutti gli ex Jugoslavi, dai Sloveni ai Macedoni. Dunque, lasciamo associazione Belgrado = ex Regime = Dittatura = Serbi da una parte e dal altra Ljubljana, Zagabria, Sarajevo, Podgorica, Pristina e Skoplje = lotta per la democrazia e lotta contro Belgrado, contro i Serbi. Inoltre si dimentica di nominare che la Slovenia e la Croazia avevano dei complici nel occidente (la Germania, la Austria e anche il Vaticano) già nei primi anni 80, subito dopo la morte di Tito. Sono stati sponsorizzati, consigliati, aiutati economicamente e militarmente (con le armi) già da subito. I consigli erano in una sola direzione – a sgretolare la ex Jugoslavia. Neanche un istante uscivano con delle proposte costruttive e di coesione. Non diciamo le mezze verità. È meglio, a una buona analisi, come ha fatto lei, aggiungere tutto il contorno e precedente al 1989 |
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Autore: Ivano | Data e ora: 04.12.2009 17:19 |
i lider politici sloveni | ||
Certamente, lo sapevano tutti che J.Jansa e i suoi "cumpari "erano dei traditori della patria Jugoslava e indirettamente anche della Slovenia e stavano al soldo del occidente. Vendevano i segreti militari del allora molto potente Esercito Jugoslavo (JNA). Con tempo, poi si dimostro che J.Jansa non ha avuto nessun scrupolo se poteva vendere un segreto a chiunque che paghi bene e tanto meno li dispiacevano le “ provvigioni ” per acquisto dei blindati per il nuovo Esercito Sloveno (vedi l’affare con la Finlandia). Le accuse di prima e quelle di oggi erano ben fondate e note e ne sanno qualcosa i stessi Sloveni. I lider della “ rivolta “ slovena erano di stampo e tipo J.Jansa e simili. |
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Autore: provenzan salvani | Data e ora: 04.12.2009 15:47 |
e l'europa? | ||
e in tutta questa vicenda, come poi anche in seguito per quella riguardante la croazia, appare evidente l'assoluta ignoranza della situazione da parte della cosiddetta "europa". ci fosse stato almeno qualcuno fra i politici al governo nei paesi occidentali che avesse posto qualche paletto al legittimo desiderio di indipendenza degli sloveni, qualche condizione da rispettare, qualche principio democratico che potesse valere anche per le altre repubbliche jugoslave: nulla di tutto questo. che vergogna... |
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Autore: Gianfranco | Data e ora: 04.12.2009 14:29 |
Non c'era qualche altra soluzione??? | ||
Questo chiamasi per l'appunto "CORSA CONTRO IL TEMPO" e non "CERCASI INDIPENDENZA PER LA SLOVENIA", era una vera e propria confusione, impensierando anche chi non visse all'interno della Slovenia ma alla fin fine, con la Federativa si stava meglio ed in effetti, eravate "utopici" perché "trattasi d'utopia" ma non "realisti" e di conseguenza non veri oppure veritieri o autentici, "sognando un mondo ingigantito" ma che alla fine non fù così ed ignorando la "verità" vi creaste "un mondo totalmente illusorio, senza capo né coda" e guardaste il tutto "ignorando il tutto" e soprattutto alle cause maggiormente indispensabili per la stessa Slovenia, dando un calcio alla fortuna, poveri noi!!!!!!!!!!!!!!!!!!! |
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