(1-4/4) |
|
Autore: MarcusPrometheus@gmail.com | Data e ora: 21.12.2009 17:17 |
La violenza e' reattiva sempre o solo quando conviene? | ||
Una sola domanda: Come mai la tesi del genocidio e della pulizia etnica titina sarebbe inficiata dalla spiegazione della VIOLENZA REATTIVA(alla violenza ed oppressione fascista) mentre la violenza ed oppressione fascista non sarebbero da derubricare come VIOLENZA REATTIVA all'oppressione e snazionalizzazione antiitaliana gestite da slavi e da austriaci insieme per oltre mezzo secolo (dal 12 novembre 1866 al 1918) per volere diretto dell'imperatore Francesco Giuseppe, espressasi per esempio con i decreti Hohenhole? Per fare un solo confronto fra situazioni estreme delle due oppressioni reciproche (ma non iniziate dalgli italiani) il tasso di mortalità medio dei lager austriaci per Italiani nella prima guerra mondiale fu del 25%, mentre nel caso del campo italiano di Arbe, decisamente il più alto fra tutti i campi italiani per Slavi, esso si aggirò sull’8,8% Una valutazione obiettiva della natura dell’impero asburgico, fondato sull’egemonia dell’elemento etnico austriaco, va fatta ricordando la verbalizzazione della decisione imperiale data nel Consiglio dei ministri il 12 novembre 1866, tenutosi sotto le presidenza dell’Imperatore Francesco Giuseppe. Il verbale della riunione recita testualmente: “Sua maestà ha espresso il preciso ordine che si agisca in modo deciso contro l’influenza degli elementi italiani ancora presenti in alcune regioni della Corona e, occupando opportunamente i posti degli impiegati pubblici, giudiziari, dei maestri come pure con l’influenza della |
|
Autore: AM | Data e ora: 30.11.2009 18:54 |
Le parole di Napolitano | ||
Probabilmente avrei scelto parole diverse da quelle usate dal Presidente Napolitano, che assieme a Einaudi e Ciampi rappresenta certamente il meglio del Quirinale nel dopoguerra. Ne approvo invece pienamente il senso. Le stragi delle foibe (e non solo delle foibe) non rappresentano un genocidio. Non vi era da parte slava nè razzismo nè ricerca di una soluzione finale per il gruppo etnico italiano. Nulla a che vedere con la shoah o il genocidio armeno. Per lo stesso motivo giudico inappropriato usare il termine genocidio per Sebrenica. Vi era invece il desiderio di rendere stabili nel tempo le nuove frontiere conquistate e, come è noto, nel Balcani garanzia di stabilità di frontiere significa pulizia etnica, cioè cambiamento della composizione etnica del territorio acquisito. Se la comunità italiana fosse rimasta in Istria, al momento della dissoluzione della Iugoslavia, sarebbe nato in Istria un movimento di massa per l'indipendenza come in Kosovo. Le foibe vanno quindi viste non come un genocidio, ma come una pressione sulla comunità italiana per spingerla all'esodo di massa. Vi è anche documentazione in proposito (v. il libro di Petacco e altri studi). |
|
Autore: Alessio | Data e ora: 17.04.2008 17:06 |
Fate Solo Censura | ||
Scusate, io un commento l'ho scritto. E adesso, non il 9 marzo o che so io. Ho letto la policy sui commenti, e non credo di aver detto nulla di strano. --Ho detto solo che: Juri è un giornalista CHE HA FATTO CARRIERA QUANDO in patria c'era ancora la dittatura, Schierato per anni dalla parte politica dove stava Napolitano.. HO ESAGERATO? --Ho scritto: di Samo Pahor, che per giustificare le parole di Napolitano ha detto che "gli italiani adesso parlano di 'pulizia etnica' degli sloveni per nascondere i Comunisti italiani che appoggiarono Tito.." HO MENTITO? --Ho detto che: preoccuparsi di mostrare che i morti nelle foibe "sono solo 1600" è una polemica da NEGAZIONISTI del tutto simile a quella fatta da Irving sui morti nei Lager nazisti. Non ho detto che Troha e David Irving sono la stessa cosa, MA CHE LA POLEMICA ha gli STESSI FINI: sminuire il valore di ciò che è accaduto. FOSSERO Stati ANCHE SOLO 10 I MORTI DELLE FOIBE, IL VALORE DELLA TRAGEDIA NON CAMBIA. |
|
Autore: redazione OB | Data e ora: 14.03.2007 10:00 |
redazione OB | ||
Purtroppo nel passaggio dal vecchio portale a quello nuovo sono andati persi dei commenti relativi agli articoli pubblicati tra il 10 febbraio e il 9 marzo scorsi. Un inconveniente certamente spiacevole del quale ci scusiamo con i lettori. |