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Osservatorio Balcani
 

Commenti dei lettori all'articolo: Le Vergini Giurate

(1-10/11)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: Nerina Milletti Data e ora: 22.01.2008 16:39
donne-uomo
Salve, approfitto per chiedere se in albanese la parola SBRAIA ha un qualche significato (tipo: strega, maga) o se possa essere la storpiatura di "burmeshat" (che non so come si pronunci). Chiedo questo perchè qualche anno fa avevo scritto un articolo sulle "sbraie calabresi", fenomeno più unico che raro, di donne che alla fine dell'Ottocento vivevano da sole sul Pollino, totalmente estraneo (sembra) alla cultura del sud Italia visto che nessuno ne sa niente. Per spiegarne l'esistenza ho ipotizzato (vista la presenza di enclavi albanesi in quella zona) che potesse esserci un legme tra loro e le vergini giurate albanesi; voi che ne pensate? Potete leggere l'articolo allo http://www.women.it/les/storia/sbraie.htm e scrivermi per dare/avere informazioni alla email: milletti@women.it
 
Message Autore: ornella mazzeo Data e ora: 30.08.2007 21:48
Donne
Le virgjinat sono un fenomeno che sicuramente incuriosisce. Pensare che una donna possa arrivare a rinunciare alla prpria femminilità, alla maternità, alla sensualità di movimenti, di gesti, di atteggiamenti, e trasformarsi in "uomo" solo perchè così può avere un ruolo, è quanto di più innaturale possa immaginarsi. Mi piacerebbe poter parlare con una donna che ha fatto una tale rinuncia e capire se davvero ne sia valsa la pena. E' chiaro che sia stata costretta dall'ambiente dalle necessità, ma è davvero necessario combattere sotto una forma che diventa sostanza? La storia è piena di esempi di donne che hanno combattuto con l'orgoglio di essere donna, forse sarebbe più efficace e persuasivo. Da qualunque punto di vista si osservi il fenomeno, si tratta di sicuro di donne con la D maiuscola.
 
Message Autore: marco Data e ora: 16.07.2007 16:27
donne-uomo nel nord
ho lavorato e lavoro nel kelmend e nella valle di shala da tre anni, sono docente univeristario, e mi occupo di antropologia. ho incontrato una "donna-uomo" nel 2004 nel kelmend del nord. siamo diventati amici. il fenomeno è comunque in fortissima regressione, anche perché ho la sensazione che la televisone "occidentale/"occidentalizzata" (ormai in ogni casa, anche la più sperduta) fa sentire giocoforza "ridicolo" questo fenomeno e anche il parlarne comincia ad essere biased tra i montanari del nord. marco
 
Message Autore: dorjan,lezhe Data e ora: 15.07.2007 22:48
sulle burrneshe
sono un ragazzo di una cittadina del nord dell'albania,vivo in italia da più di 15 anni e devo ammettere la mia ignoranza per quel che concerne il tema delle "donne che si fanno uomini"..ho sentito,tuttavia,spesso il termine burrneshe,riferito in termini rispettosi a delle donne,questo perchè viene riferito anche a mia madre,che è del sud dell'albania,da parenti di mio padre e da conoscenti in generale..termine che si rifà alla "natura da uomo" che hanno certe donne che(il gentil sesso vorrà scusarmi!!),a differenza della generalità delle donne, hanno un grande senso del rispetto,dell'onore,dell'orgoglio e dell'onestà;temi questi che nella nostra tradizione sono spiccatamente maschili e ciò spiega il nominativo maschile riferito a queste donne.per il resto vedrò di informarmi..cordiali saluti!!
 
Message Autore: dorjan Data e ora: 15.07.2007 22:39
sulle burrneshe
ciao,sono un ragazzo di lezhe,vivo da quindici anni in italia..è la prima volta che mi capita di venire a conoscenza di questa storia riguardo alle "donne che si fanno uomini"..oddio,il termine burrneshe l'ho sempre sentito(..anche perchè viene riferito spesso anche a mia madre,che è del sud,da parenti e conoscenti della mia città!!!)ma non l'ho mai associato ad una realtà del genere e non ero a conoscenza dell'esistenza.questo perchè il termine a cui fate riferimento l'ho sentito ripeto,ma sempre riferito a donne dal carattere forte è vero,ma normalmente sposate e che assumono questo nominativo perchè(..le donne mi dovranno perdonare!!!)a differenza di comportamenti,tipicamente femminili,come l'invidia,la gelosia,la furbizia e la maliziosità queste donne dimostravano al contrario grande rispetto,molto orgoglio,determinazione,senso dell'onestà e attaccamento alla famiglia!!!
 
Message Autore: Paolo Capece Data e ora: 09.07.2007 14:09
Grazie del libro
Grazie del suggerimento, ho preso il ibro "il Megafono di Dio" e lo sto leggendo. E' veramente interessante e scritto secondo una prospettiva originale. Grazie ancora.
 
Message Autore: migrabondo Data e ora: 27.06.2007 17:54
burneshat
Ciao!!! Scusate l'intromissione ma c'è un altro libro pubblicato in Italia che tratta l'argomento. Si intitola "Il megafono di dio" di Laura Facchi. Io l'ho scoperto per caso l'anno scorso tramite una recensione. Considerando che l'albanese scritto è molto impegnativo per me, cerco libri in italiano che mi raccontino pezzi di storia visto che i miei genitori non sono (o non vogliono essere) dei gran narratori. Anche se è solo un romanzo, è riuscito a catapultarmi tra le montagne e trovare tracce di storie già sentite. L'ho fatto leggere a mia mamma che si è meravigliata del fatto che l'autrice non fosse albanese.
 
Message Autore: Rovena Data e ora: 14.06.2007 12:41
Burrneshat
Spero di averti dato qualche spunto, ma anche per me che l'ho vissuto in prima persona mi riesce difficile captare tanti dettagli. Naturalmente non volevo interferire con giudizi personali su quanto il fenomeno lo ritenga giusto o meno, quindi mi sono astenuta dai commenti, cercando solo di spiegare come si manifestava.
 
Message Autore: Rovena Data e ora: 14.06.2007 12:39
Burrneshat
La cosa interessante a mio parere, è che quando si tratta il secondo matrimonio, per via della morte del coniuge, la donna ha assolutamente il diritto di sceglierlo da sola, mentre l'uomo si deve comunque affidare alla famiglia. Tuttavia, non faccio parte della schiera che crede che tutto si possa spiegare col Kanun, ma credo che sia un buon punto di inizio per capire certe cose. Le norme sono iscritte nella memoria, vengono trasmesse vivendo e naturalmente si evolvono con la vita. Posso anche affermare che il libro nel nord l'hanno letto in pochi. Dalla mia esperienza di vita, le donne che riescono a conquistarsi l'aggetivo burrneshë sono rispettate ancor più degli uomini; è come se in qualche modo le vengano riconosciuti i meriti essendo consapevoli della difficoltà dell'impresa. Non a caso sono tante le donne a cui è stato affidato il compito di decidere su questioni familiari, nelle famiglie che compongono la mia parentela. Ma è un discorso molto complesso ed in realtà il nord non è monolitico, anzi, è altamente articolato ed eterogeneo. Soprattutto riguardo al discorso femminile. Io ho avuto modo di caipre bene i malësorë e in qualche modo anche i mirditorë e posso affermare che certe usanze sono completamente differenti. E' diffusa credenza che le donne tra i malësorë hanno una posizione decisamente più di rilievo che in altri gruppi. Anche a mio avviso è un'argomento che meriterebbe uno studio dettagliato. segue.
 
Message Autore: Rovena Data e ora: 14.06.2007 12:38
Burrneshat
Ermal, io ne avevo conosciuto una nei pressi di casa mia, ma non so se era esattamente questo il caso. Ero molto piccola e ho vaghi ricordi, ma mi è sempre rimasta impressa nella memoria. Era un ragazzo (a) con le mani amputate ed un giorno mia madre mi disse che era una donna. Mi disse anche che era diventata maschio (!!) per questo motivo. La sua vita era assolutamente maschile. Usciva con i ragazzi, vestiva come un ragazzo, beveva e fumava come loro (erano tempi in cui le ragazze non lo facevano in pubblico..), era in tutto un ragazzo. Non suscitava stupore (tranne a me a quanto pare) e ricordo che nei confronti delle ragazze il comportamento era più che normale. Il concetto di burrneshë nel nord è ancora sinonimo di una donna in gamba, forte e decisa, quindi un complimento, non suscita gelosie dalla parte di altre donne, ma solo ammirazione. Da osservazioni personalissime che ho fatto sull'argomento, potrei dire che la relazione uomo-donna nel nord è veramente unico. Fermo restando che il maschilismo ha la meglio, si può comunque osservare che in qualche modo alle donne viene data una seconda chance per riaffermarsi. Un esempio è il fatto che secondo il Kanun nè la donna, nè l'uomo hanno il diritto di scegliere il proprio sposo, ma solo i loro genitori. Se non hanno genitori, ci pensano gli zii. Se mancano anche questi, l'uomo può farlo da se, mentre la donna si deve affidare ad un consiglio di paese, ma mai sceglierlo da sola. segue.
 
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