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mercoledì 07 settembre 2022 16:08

Osservatorio Balcani
 

Commenti dei lettori all'articolo: I troppi nodi irrisolti

(1-10/19)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: Valerio Cendali Pignatelli Data e ora: 02.05.2008 10:58
10 febbraio
Caro Paolo Rumiz, Da apposionato di storia della politica estera italiana e di storia dei balcani, comprendo e condivido il legale, da lei perfettamente delineato, tra grado di penetrazione politica, economica e culturale e grado di rielaborazione della memoria storica. Il giorno della memoria dei morti delle foibe e' il 10 febbraio. In questa data cade l'anniversario della firma del trattato di pace, imposto nel 1947 dalle potenze alleate all'Italia. I Croati e gli Sloveni sentono questa celebrazione della memoria in Italia come un tentativo di diniego di una delle principali clausole di quel trattato: lo spostamento del confine orientale da Fiume alla zona A di Trieste. Come giustametne sottolineato nella sua lettera, la celebrazione della memoria dei morti delle foibe dovrebbe essere accompagnata da un processo di rivisitazione storica dell'azione delle forze militari italiane in Slovenia e Croazia durante la seconda guerra mondiale. Altrimenti il malinteso persiste e produce danni. Tale gioverebbe certamente ai rapporti di buon vicinato. Come lei ha indicato, Germania docet.. Cordiali saluti Valerio Cendali Pignatelli
 
Message Autore: jasmina Data e ora: 08.04.2008 11:56
x alessandro
Oh, si che abbiamo le colpe, certamente. E le abbiamo riconosciuto e pagato. E tu, tu non ti consideri un nisamkrivista?
 
Message Autore: Flavia PILASTRO Data e ora: 06.04.2008 22:08
Case nazionalizzate nell'Istria Croata
La mia casa sita in Karigador (Istria - tra Umago e Cittanova) è stata nazionalizzata dal regime di Tito nel 1974. Ne abbiamo la disponibilità, ma la proprietà rimane al Comune di Verteneglio, al quale non è stata mai venduta. E' una casa sul mare, costruita da mio nonno nel 1910. Perchè la proprietà non viene trasferita alla mia famiglia che sempre la ha occupata, trascorrendo da sempre le vacanze estive? Se la Croazia vorrà far parte dell'U.E. dovrà mettere a posto i più di 500 casi più o meno similari che si trascinano nelle aule dei loro tribunali. Grazie per l'attenzione. Flavia Pilastro - e-mail: orlandofra@interfree.it
 
Message Autore: alessandro Data e ora: 04.04.2008 19:33
Nisamkrivismo
Come al solito sono arrivati una frotta di commenti da parte di serbi... E come al solito questi commenti si piangono addosso e attaccano mezzo mondo in quanto responsabile della loro situazione: che barba! Ma leggerlo un pò meglio l'articolo di Rumiz? Sicuri che la Serbia non abbia propria nessuna responsabilità nella "perdita" del Kossovo? Propongo un nuovo termine: nisamkrivismo: direi si adatti molto bene al modo di ragionare che emerge dai commenti... del resto un nisamkrivista non può capire quest'articolo di Rumiz...
 
Message Autore: Alex Data e ora: 03.04.2008 10:50
Rumiz "smemorato"
Si chiede con "il pollice in bocca" come mai la Germania dopo Hitler ecc.ecc.. ha potuto aprirsi ad Est verso la Polonia e bla. bla. bla.. dimenticando che i Tedeschi responsabili della morte di 50 milioni di persone - sono stati riunificati con l'aiuto del "generoso" Occidente, mentre la Serbia democratica di Tadic e' stata amputata del 15 % del suo territorio. Ce lo spieghi Rumiz l'arcano di questo sviluppo e se non lo sa, vada a scuola di L.Caracciolo.
 
Message Autore: jasmina Data e ora: 02.04.2008 13:46
Lettera a Paolo Rumiz 3
(si ricorda il crollo delle economie rumena e bulgara durante la guerra alla Serbia?) Non è troppo tardi, l'Italia può sempre sostenere la spartizione del Kosovo e la Serbia le ridarà la mano. Perchè, vede caro Rumiz, oltre ad aver menzionato le scuse che l'Italia dovrebbe agli sloveni ed i croati, le dovrebbe prima di tutto ai serbi. Per aver sostenuto, appoggiato ed armato Lo Stato indipendente croato ed aver taciuto pur sapendo su Jasenovac. Per aver creato, assieme alla Germania la Grande Albania, strappando il Kosovo alla Serbia. Pesa questo come macigno, caro Rumiz, su tutti i governi italiani come su Vaticano. E non solo non viene ancora fuori, ma D'Alema persino realizza il sogno del suo connazionale Musollini e riesce lì ove questi non l'ha fatto: nello strappare il Kosovo alla Serbia preparando tutte le premesse per la creazione di una futura Grande Albania. Realizzazione del grande sogno fascista. Se proprio lo sforzo lo vuole fare, lo faccia fino in fondo e menzioni la prossima volta anche quelle di colpe. Cercando naturalmente i ripari. Vedrà che ne trarrà un grande vantaggio la sua Italietta. Mettendosi a posto la propria coscienza, prima di tutto. E poi anche nello spazio vitale.
 
Message Autore: jasmina Data e ora: 02.04.2008 13:43
Lettera a Paolo Rumiz 2
L'Italia, a meno che non scelga con gli sloveni ed i croati il nemico comune serbo (e come stanno andando le cose poco ci manca), non è nella posizione analoga a quella tedesco-polacca. Lo dice lei stesso che le frontiere quì erano aperte e non vi è un odio comune nei confronti della Russia.E devastante pensare che i conflitti si possono superare grazie al "nemico" e non perchè è giusto, ma tant'è. E' vero che la Germania stà facendo un lavoro lodevole, lento ma lo stà facendo, sulla colpa collettiva. Credo abbiamo tutti da imparare da loro. Il mio paese, la Serbia, sopratutto. Lo stiamo facendo, è un processo molto doloroso e ci vogliono gli anni per interiorizzare questo sentimento.Il sentimento di empatia per le vittime, il sentimento di vergogna per i crimini commessi anche a tuo nome. Certamente, togliere un pezzo di territorio sovrano in barba a tutte le leggi in vigore, non aiuta questo processo. Anzi. Comunque, lei ha visto bene, seppur nei termini imperialisti. Io ho scritto una lettera al candidato del PD Veltroni dove gli ho esposto la incredibile possibilità che l'Italia avrebbe nella affermazione sia della sua politica estera che ora è ai minimi storici con il nuovo asse che Sarcozi tenta di creare con Londra oltre che con il Berlino, sia negli affari, se solo non si fosse persa la carta della Serbia. Perchè, lo sappiamo tutti che la Serbia è una forza trainante dei Balcani tutti e se la isolate fatte un danno a tutti.
 
Message Autore: Jasmina Radivojevic Data e ora: 02.04.2008 13:41
Lettera a Paolo Rumiz 1
Caro Rumiz, non posso che notare con un certo piacere la sua evoluzione positiva. Evidentemente, si è reso conto di aver sbagliato ad aver alimentato la disgregazione della Jugoslavia ed ora cerca di salvare il salvabile. Si vede che anche noi in Serbia abbiamo qualcosa da insegnare agli altri e che "pulire prima il proprio giardino" stà cominciando a dare i suoi frutti. Tuttavia, caro Rumiz, aversi alleggerito la coscienza non le dà il diritto di insegnare al presidente Napolitano come si fà la politica estera nei Balcani. Non certamente lei che fu si in prima linea nelle guerre balcaniche, ma in prima linea nella propaganda antiserba. E sopratutto, se non ho capito male, per poter (incredibile linguaggio, il lupo cambia il pelo ma non il vizio) allargare il vostro "spazio vitale".Cioè, sempre e comunque colonizzare l'altro. E si ispira alla Germania con la Polonia. Ho sempre adorato il suo stile di scrittura ma ho sempre detestato le sue analogie del tutto improprie. La Germania e la Polonia hanno un rapporto quasi perverso, un pò come i serbi ed i croati, di vittima e carnefice, che potrebbe anche andare bene nella sua di analogia.Forse tutta la vecchia Europa soffre di questa sindrome, le guerre ce ne sono state tante su questo continente. E forse tutti ci dobbiamo scusare l'un l'altro per le atrocità commesse. Loro però in più, hanno un nemico comune che li ha unificati: la Russia.
 
Message Autore: Mario Favaro Data e ora: 02.04.2008 13:02
Enzo non hai capito
No Enzo .Non hai capito il senso di questo articolo . Rumiz parla dell' oggi e del nostro futuro . Di una politica e una diplomazia fallimentari in un area storicamente aperta ad una penetrazione commerciale italiana . I tedeschi sono andati avanti e noi siamo ancora fermi a discorsi decrepiti come i tuoi . L'articolo che leggi è rivolto all'Italia e gli Italiani e il problema che pone è italiano . Rumiz sa bene che a Roma non interessa quasi nulla degli interessi della zona adriatica del nostro paese perchè gli si guarda esclusivamente ad occidente . Con questa politica le regioni del nord est e dell'Adriatico sono fottute . Questo è quello che intende dire Rumiz
 
Message Autore: Luigi Data e ora: 02.04.2008 11:23
Visto da Trieste, visto da Bari 2
E poi, smettiamola di cianciare di mafie. Dieci anni fa tra la Puglia e l'Albania viaggiavano gommoni carichi di clandestini, di droga e di armi; oggi ci sono cinque traghetti a notte nelle due direzioni. Certo nel doppio fondo di qualche camion ci sarà merce di conrabbando o traffici illegali, ma non più di quanta non ne passi per i valchi di frontiera tra Romania e Ungheria, tra Ucraina e Polonia o sui traghetti tra San Pietroburgo e Stoccolma. Ma, caro Rumiz, nessuno a Berlino si sognerebbe di dire che il rapporto con l'Est europeo è un problema di criminalità. Quattro giorni fa Milo Djukanovic è venuto a Bari a farsi interrogare dai magistrati italiani: che cos'è questo se non un riconoscimento della giurisdizione italiana e della legalità internazionale, sia pure al netto della certezza dell'archiviazione della propria posizione grazie all'immunità di cui gode un capo di governo? E allora se la strada italiana per il Sud Est europeo a Trieste (e a Lubiana e a Zagabria) è sbarrata dal "passato che non passa", proviamo a passare per Bari. Forse scopriremo che da qui non sono più vicine solo Tirana, Podgorica e Skopje, ma anche Prishtina e Belgrado. E il Mar Nero. luiquara@fastwebnet.it
 
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