Balcani Cooperazione Osservatorio Caucaso
giovedì 08 settembre 2022 14:23

Osservatorio Balcani
 

Commenti dei lettori all'articolo: Bosnia, mai solo ''andata''

(11-18/18)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: Linus Data e ora: 14.05.2008 13:06
il viaggio
ho letto svariati diari di bordo e questo mi ha colpito particolarmente per il gusto e l'accortezza delle parole scelte... si percepisce un nuovo sguardo verso il nuovo.. nei vari aspetti, dal luogo prima sconosciuto e ora parte importante del ricordo, al percorso di vita che a portato nuovi legami e presenze... mi colpisce l'abilità nel muoversi tra sentimento personale, sentimento emozionale e il viaggio in se... sicuramente da questo ritorno, avrai portato un gran baule ricco di vita e scoperta... mi sovvengono parole dal libro Siddharta "e tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri, tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male, tutto insieme era il mondo. tutto insieme era il fiume del divenire, era la musica della vita" questo è ciò che ho percepito da questo viaggio in Bosnia.. un turbinio di emozioni e brama di conoscenza... bel viaggio!!!
 
Message Autore: Mafy... Data e ora: 10.05.2008 10:59
brividi...
questo diario di bordo, è stato ai miei occhi e alla mia anima un continuo susseguirsi di brividi, per i luoghi visitati e le sensazioni provate... mi sono soffermata molto a leggere e rileggere il paragrafo che tratta del Ponte di Mostar, il cosiddetto Ponte Vecchio considerato simbolo della tolleranza e dell'apertura che la città portava verso le diverse culture. La sua distruzione rappresenta oltre la furia di una guerra anche la rovina del morale della sua stessa popolazione... "la sensazione che fosse li "posato" per restare, per non essere più abbattuto".. la sua solidità è la solennità di un ricordo che non può morire. alla fine di questo diario le parole che invadono la mia mente sono attesa, desiderio, scoperta, condivisione, libertà.. di provare, di osservare, di assaporare questi Balcani sotto una luce "speciale". "liberarci-liberare il più possibile alla partenza i nostri spazi per il viaggio" infondo il viaggio è assaporare il gusto della percorrenza con la volontà di accogliere il nuovo... con meraviglia... grazie per la delicatezza con cui sei entrata in questi luoghi!!
 
Message Autore: carlo ranieri Data e ora: 03.05.2008 11:07
la guerra al microscopio
Cara Raffaella, sono sbalordito dalla precisione e dalla meticolosità delle tue descrizioni; non conoscevo questo aspetto di te che non è giornalistico né diaristico, è un voler rendere conto alla propria anima a contatto di una materialità che dà sgomento e orrore. Io vivo una mia guerra privata senza vittime ma ugualmente orrorifica e senza spiegazione, in ogni caso un plauso alla tua grande umanità e sensibilità. A presto, Carlo Ranieri
 
Message Autore: francybriz Data e ora: 19.04.2008 15:03
così avanti...
sai a cosa mi fa pensare questo racconto??a Roma...a quando eravamo "così avanti, che se ci giravamo indietro vedavamo il futuro"!narri di questo posto guardando indietro,a quello che hai già vissuto,e vedi già la volta che ci ritornerai -cioè il futuro- o per lo meno la voglia di tornarci.la voglia di rivivere quello che quel posto ha tirato fuori di te.un luogo forse non di una bellezza intoccabile, ma di una verità di distruzione e ricostruzione,una realtà che narra quello che succede dentro l'anima e che forse per questo ci appartiene di più.è stato piacevole leggere dentro quel posto e dentro di te e ti auguro di vivere presto un'altra occasione così!:-)
 
Message Autore: vittorio Data e ora: 18.04.2008 14:37
territori straordinari
Raffaella, percepisco il racconto come un’importante esperienza dalla quale emerge la riflessione sull'umano e i suoi luoghi. Territori ora calmi, ma depositari della tumultuosità dei cambiamenti vissuti nel corso dei secoli e fin di recente. Descrivi ambienti dai forti contrasti sociali e culturali. Memorie anche tragiche, che son lì a testimoniare la straordinaria storia di quelle terre. Per questo, almeno una volta, merita di vederle e gustarle. Ma quelle ali, in testa al racconto, lasciano aperta l’immaginazione. Anch’esse diverse e non solo nelle forme. Spaiate, quasi a voler rinviare alla ricerca di simili gemelle in parallelo. Più che un paio d’ali, sembrano essere icone di una parte dei territori visitati di terra e mare. Ciao, Vittorio
 
Message Autore: Alena Data e ora: 17.04.2008 15:17
Bosnia
Cara Raffealla, Ti voglio ringrazziare per questo articolo che parla del mio paese. Tante belle cose hai detto, la conosci gia bene, e per te era prima volta di visitarlo, l'ha sentito come se fossi natta qua! Purtroppo, ci sono le cose che non si possono cancelare facilamente, tutto quello che abbiamo visuto ha lasciato una ..."the hard traces' nelle nostre cuori. Sei una brava ragazza, come i tutti altri che hanno parlato della Bosnia su questo site.
 
Message Autore: Ilary =0) Data e ora: 17.04.2008 11:01
manca poco ... non vedo l'ora ...
il viaggio visto come metafora della vita viene rappresentato in tutta la sua magnificenza in questo articolo ... anche se parlare di articolo mi sembra di privare questo vero e proprio diario personale, della sua anima ... un'anima che attraverso occhi altrui è riuscita ad assaporare il gusto di un nuovo percorso volto alla scoperta e alla ricerca di emozioni che vanno oltre la "semplice" cultura e tradizione del posto, per entrare in altro, per andare oltre ... con le sensazioni di questo "nuovo" si riesce a percepire un viaggio fatto di umanità in situazioni dove difficilmente qualcun'altro si sarebbe soffermato, come in quel "fazzoletto" di terra che spero ora riesca ad ottenere la dignità che merita, grazie al ricordo e alla condivisione ... tanto è quello che traspare da questo carnet di vita, solo i "distratti" non riescono a lasciarsi trasportare in questa storia chiamata Bosnia ... grazie per avermi "portato" con te!!
 
Message Autore: Corinna Data e ora: 16.04.2008 00:23
...laddove hai raccolto e lasciato un soffio di te
...è vero "...laddove hai raccolto e lasciato un soffio di te"! Mi hai riportato indietro di ben...facciamo i conti...quasi vent'anni!!! Mi sono rivista: alta un metro ed un succo di frutta, con il mio inseparabile cappellino di paglia ed il nastrino di raso bianco, incontrollabile trotterellavo tra mamma e papà...il ponte! Che caduta! (ancora mi fa male ripensandoci). Leggendo le tue parole ho rivissuto il mio viaggio. Non saprei riguardare quel ponte oggi: insieme a lui sono state distrutte tante cose che neanche il miglior architetto del mondo riuescirebbe a ricostruire. Pensa. Chi l'avrebbe mai detto! Entrambe su quel ponte...lontante anni...vicine un soffio!
 
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