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Newroz Piroz Be!

27.03.2009    Da Diyarbakır, scrive Bawer Çakır

Newroz 2009
La celebrazione del capodanno curdo a Diyarbakır, a pochi giorni dalle elezioni amministrative in Turchia. Il reportage dalla città, gli interventi di Osman Baydemir, Ahmet Türk e Leyla Zana. La carovana di pace della delegazione italiana
Il 20, 21 e 22 marzo, come tutti gli anni, i curdi hanno festeggiato il Newroz, la festa di inizio primavera, scambiandosi l'augurio tradizionale “Newroz Piroz Be!”, felice nuovo giorno. In tutte le più grandi città turche, nel Sud Est curdo, come anche in Siria, Iran, Caucaso e Asia Centrale, milioni di persone hanno acceso i fuochi del “Nuovo Giorno”. Per i curdi di Turchia questa festa ha assunto negli ultimi trent'anni un valore politico molto forte. Il Newroz si è trasformato infatti in un momento di rivendicazione di diritti oltre che di celebrazione della cultura curda.

Quest’anno le celebrazioni si sono caricate di un ulteriore significato. Il 29 marzo, infatti, si svolgeranno in tutta la Turchia le elezioni amministrative per il rinnovo di tutti i consigli di quartiere, comune e provincia. Il pro-curdo Demokratik Toplum Partisi (Partito della Società Democratica, ndr) ha fatto delle celebrazioni una dimostrazione di forza in vista delle elezioni. Di seguito il nostro reportage da Diyarbakır.


Halay

Alle sei, tre ore prima dell'inizio delle celebrazioni, la gente ha cominciato a riempire la piazza dove si sarebbero tenuti i comizi passando attraverso due punti di controllo dove la polizia perquisiva uno per uno i partecipanti. Poco prima dell'inizio ufficiale della festa, gruppi di giovani hanno cominciato a ballare l'halay, danza tradizionale dell'Anatolia, quindi sono stati affissi al palco cartelli in curdo e in lingua zaza.

Circa un milione di persone, la maggior parte avvolte da bandiere con i colori curdi (giallo, rosso e verde), hanno preso posto nel grande spazio dove dopo poco sarebbero iniziate le celebrazioni del Newroz. Il co-presidente del DTP, Ahmet Türk, e il sindaco di Diyarbakır, Osman Baydemir, hanno quindi preso la parola appellandosi al governo per richiedere una soluzione democratica della questione curda, e affermando la necessità di coinvolgere come interlocutore per la risoluzione del conflitto tra esercito e miliziani curdi il leader del PKK, Abdullah Öcalan, recluso dal 1999 nel carcere di massima sicurezza di İmralı, presso Istanbul.

Baydemir: “La Turchia deve cambiare il suo approccio alla questione curda”

Newroz 2009
Il primo a prendere la parola a Diyarbakir è stato il sindaco della città, Osman Baydemir. Prima di iniziare il suo discorso ha fatto volare alcune colombe in segno di pace e la folla ha cominciato a scandire lo slogan "Amed [Diyarbakır in curdo, ndr] è onorata dalla tua presenza!”

Baydemir ha esordito dicendo: "Gli occhi di tutto il mondo guardano al Newroz di Diyarbakır. A Washington, Ankara e Bruxelles stanno ascoltando questa piazza. Tutti sappiano che qui i cuori di tutti battono per la pace e la libertà.”

“Per decine di anni - ha continuato Baydemir - hanno provato a ignorare le legittime rivendicazioni del popolo curdo. Tuttavia non sanno che il fuoco del Newroz arde per la pace e l'unione tra i curdi. I tempi sono cambiati. I curdi non sono più quelli di una volta. E’ arrivato il momento che anche la Turchia cambi il suo atteggiamento sulla questione curda”.

“Tutto il mondo deve essere conscio del fatto che in Medio Oriente senza i curdi non è possibile ottenere la libertà e la pace. Per questo motivo bisogna accogliere l’appello che viene dai curdi. Sono qui con noi delegati che vengono dai paesi più diversi. Sono qui tra noi anche ospiti che vengono dalla Turchia occidentale."

Rivolgendosi al milione di persone presenti, Baydemir ha poi aggiunto: “Ecco, questo è il risultato della lotta dei curdi. I comuni controllati dai curdi sono municipalità modello. I servizi forniti in questi comuni sono un diritto del nostro popolo. Il popolo curdo però merita molto più di questo".

Leyla Zana: “I curdi hanno tre partiti: il PKK, il PDK e l’UPK”

Nel parco del quartiere di Bağlar, sempre a Diyarbakır, ha preso la parola anche l’ex-parlamentare Leyla Zana. Riferendosi alla presa di posizione del presidente iracheno Jalal Talabani secondo cui il disarmo del PKK (Partito dei lavoratori del Kurdistan) sarebbe una pre-condizione per lo svolgimento della conferenza di pace programmata per i prossimi mesi, ha dichiarato: “I curdi non sono certo amanti delle armi. Non insultateci. Per una volta i curdi non si facciano del male tra loro. Organizzando una Conferenza tra i diversi gruppi curdi dobbiamo trovare un accordo su un sistema per coordinarci. I curdi hanno tre grandi partiti: il PKK, il PDK (Partito Democratico del Kurdistan) e l’UPK (Unione Patriottica del Kurdistan).”

Dopo il discorso di Leyla Zana, nell’area del raduno è stato accesso il fuoco simbolo del Newroz.

Türk: “Le elezioni del 29 marzo sono un referendum”

Il co-presidente del DTP, Ahmet Türk, ha affermato durante il suo intervento che, a suo parere, le ossa rinvenute in questi giorni nell’ambito delle indagini sull'organizzazione Ergenekon, in fosse comuni nei pressi della città di Silop, sarebbero resti umani. Secondo il presidente del DTP questo ritrovamento significa che sarà a breve possibile comprendere cosa ne è stato delle persone fatte scomparire dall’esercito negli anni novanta. Poi ha continuato il suo discorso citando l'IRA irlandese e il leader sudafricano Nelson Mandela: “Pensano, con la forza, di poter ridurre al silenzio il popolo curdo. In Irlanda le parti in conflitto sono state trattate con rispetto. Qui in Turchia, invece, si fa finta che i curdi non esistano. Mandela è stato per anni in carcere. Dopo che l'hanno liberato è stata trovata una soluzione per il Sud Africa grazie all’accordo tra neri e bianchi. Öcalan ha la stessa importanza per il popolo curdo che Mandela ha per i sudafricani. Se si vuole trovare una soluzione per la questione curda bisogna liberare Öcalan che è il leader del popolo curdo."

Quindi Türk ha sottolineato l’importanza delle elezioni amministrative che, secondo lui, saranno anche un referendum sull'operato del governo e del DTP: "La quantità di voti che prenderemo il 29 marzo mostrerà qual è il principale attore sulla scena curda, e renderà la pace più vicina. Queste elezioni sono un modo di difendere la nostra identità e la nostra lingua.”

Secondo il dirigente del partito curdo, nel caso il DTP fosse il terzo partito più votato questa sarebbe la dimostrazione che l’intervento militare in Nord Iraq è stato inutile: “Gli occhi dell’America, dell’Iran e del Kurdistan sono puntati verso di noi. Il giorno delle elezioni, il 29 marzo, sarà il giorno in cui difenderemo una lotta che va avanti da trent’anni.”

“TRT6 è stata creata ad uso e consumo del governo”

Newroz 2009
“A Diyarbakır la televisione locale GünTV viene condannata perché trasmette in curdo. In parlamento ho parlato nella mia lingua madre ed è successo il finimondo. TRT 6 è stata creata ad uso e consumo del governo. Non ci hanno concesso un diritto, lo hanno fatto per confonderci. Deve essere messa in campo una politica che consideri le rivendicazioni del popolo curdo diritti fondamentali. Coloro che pensano alla Repubblica come ad un loro monopolio ne daranno conto al popolo turco e al popolo curdo.”

Dopo l’intervento di Ahmet Türk, l’avvocato di Öcalan ha letto un suo messaggio. Ha avuto poi inizio il concerto dei cantanti curdi Zozan, Xeyro Abbas, Diyar e Aram Tigran. I partecipanti hanno accompagnato gli artisti ballando l’halay.

La delegazione italiana

Una folta delegazione di osservatori internazionali è partita dall’Italia per partecipare al Newroz e monitorare lo svolgimento delle elezioni nella zona a maggioranza curda. Antonio Olivieri, di Verso il Kurdistan, ora a Van, ha spiegato a Osservatorio Balcani e Caucaso il ruolo della delegazione italiana in Turchia: “La carovana Newroz 2009 è stata organizzata dallo UIKI, Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia, e dalla Rete Italiana di Solidarietà con il Popolo Curdo di cui fanno parte Assopace, Cecina Social Forum, Un Ponte per e l‘associazione Verso il Kurdistan, di Alessandria. A Istanbul, dopo aver partecipato al Forum alternativo sull'acqua abbiamo incontrato Akın Birdal, candidato del DTP sostenuto anche dalla sinistra turca, poi siamo partiti per il Sud Est dove i circa cento delegati si sono divisi per raggiungere le città curde di Diyarbakır, Kızıltepe, Şırnak, Van, Hakkari e Batman. Qui la situazione è tranquilla, le celebrazioni del Newroz si sono svolte ovunque in modo pacifico. Siamo più preoccupati per quanto riguarda lo svolgimento delle elezioni. L'AKP (Partito della Giustizia e dello Sviluppo al governo, ndr) sta facendo davvero di tutto per guadagnare voti, ad esempio regalando elettrodomestici, carbone o permettendo ai soldati che stanno facendo il servizio militare nel Sud Est di votare dove si trovano e non nel loro comune di residenza. La loro presenza nei seggi potrebbe intimorire gli elettori, vedremo cosa succede nei prossimi giorni."

Ha collaborato all'articolo Alberto Tetta da Istanbul
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