Balcani Cooperazione Osservatorio Caucaso
mercoledì 07 settembre 2022 14:36

 

Quando Wiki parla albanese

28.10.2009    scrive Rando Devole

Secondo un articolo scritto due anni fa dal giornalista e linguista Ardian Vehbiu la Wikipedia albanese sarebbe piena di strafalcioni. Da allora non molto è cambiato e la questione si inserisce in un dibattito a livello globale. Un'analisi
Il problema dell’affidabilità di Wikipedia in lingua albanese è stato sollevato da tempo, sebbene da poche persone e in modo sporadico. Ovviamente, la qualità dell’informazione della nota enciclopedia on-line preoccupa innanzitutto per il suo sempre più massiccio utilizzo da parte degli utenti. Bisogna precisare che molte problematiche concernenti Wikipedia sono universali, altre invece riguardano solo la sfera virtuale albanese.

In un articolo apparso sulla stampa albanese dal titolo “Salviamo Wikipedia albanese” (Shekulli, 12 agosto 2007), ma anche sul noto blog “Peizazhe të fjalës” (Paesaggi della parola), Ardian Vehbiu notava il fatto che per sua natura l’enciclopedia virtuale esclude le gerarchie accademiche, appunto perché costruita dai contributi volontari degli utenti. Proprio la caratteristica principale di Wikipedia presuppone un certo grado di consapevolezza civile che, secondo Vehbiu, risulta piuttosto manchevole tra gli albanesi.


Gli errori madornali presenti nella Wikipedia albanese sono numerosissimi, a cominciare da quelli di natura grammaticale, per finire in errori sostanziali, che riguardano la storia, la letteratura, le scienze. Gli esempi dati dall’articolo summenzionato potrebbero non esistere più, ma in compenso, con un po’ di pazienza, si potrebbe trovarne altri, persino più gravi. Ma il punto non è questo, perché ogni utente albanese si rende conto facilmente della qualità modesta dell’informazione enciclopedica. Il discorso va oltre la qualità informativa, dato che immancabilmente si intrecciano temi importanti quali la libertà di parola, il concetto della democrazia, il bene pubblico, la gestione della libertà, e così via.

Come rimediare alla grave situazione della Wiki in lingua albanese? La proposta di Vehbiu appare semplice. L’Università di Tirana e l’Accademia delle Scienze potrebbero mobilitarsi seriamente per riempire gli spazi vuoti dell’enciclopedia on-line. Ogni cattedra, ogni dipartimento universitario, potrebbe coprire l’informazione a seconda del settore appartenente. In tal modo, sempre sotto la guida di una piccola redazione, l’informazione on line si potrebbe migliorare notevolmente.

Due anni dopo rispetto all'articolo di Vehbiu, dunque poco tempo fa, la preoccupazione viene espressa anche da un’autorità indiscutibile della cultura mondiale. Umberto Eco, nel suo articolo pubblicato sul settimanale “L’Espresso” dal titolo “Ho sposato Wikipedia?”, pone la questione universale dell’affidabilità dell’enciclopedia. Il noto semiologo, mentre ammette di usare frequentemente la Wiki come tutti noi comuni mortali, osserva che il controllo collettivo degli errori che viene esercitato on-line può funzionare per personaggi famosi (Eco fa l’esempio di Napoleone), ma non funziona per figure meno conosciute (qui Eco inserisce se stesso e l’informazione inesatta apparsa su Wiki, secondo cui lui avrebbe sposato la figlia del proprio editore).

Più avanti, dopo essersi chiesto su quanto bisogna fidarsi oggi di Wikipedia, Umberto Eco confessa che, per verificare l’attendibilità di un’informazione wikipediana, usa la tecnica del confronto con altri siti web. Tuttavia, lo stesso scrittore italiano ammette in maniera implicita che questa tecnica richiede una certa preparazione. In altre parole, lui lo usa in quanto possiede le capacità necessarie. E l’utente normale che non ha gli strumenti sofisticati e l’intuito evoluto dello studioso, come fa a fiutare le scemenze di Wiki?

Prima di arrendersi di fronte ad un problema planetario, Eco propone la fondazione di un “centro di monitoraggio di Internet” composto da un gruppo di esperti settoriali, che dovrebbero giudicare sull’affidabilità dei vari siti. Purtroppo basta un qualsiasi esempio e la proposta di Eco risulta inapplicabile; poiché la quantità di informazione è tale da rendere impossibile il controllo. Alla fine, lo stesso Umberto Eco consegna il problema senza una vera soluzione.

La questione posta è indubbiamente globale, il che significa che l’informazione in albanese di Wiki presenta, nel migliore dei casi, gli stessi problemi. Prima di tutto bisogna dire che il controllo collettivo proposto da Eco presuppone un alto grado di coscienza sociale, di cui lo spazio virtuale albanese sembra ancora carente. Va aggiunto, inoltre, che il controllo può attuarsi solo nell’ambito di progetti aperti del tipo open source, in altri casi diventa quasi impossibile. Le inesattezze su Internet possono essere segnalate, ma non corrette. Per continuare con Wikipedia, è vero che i suoi errori possono essere corretti talvolta persino dagli studenti delle superiori, ma è altrettanto vero che gli utenti non sempre si danno da fare per correggere. Poi, la correzione dell’informazione esige almeno la conoscenza dell’ortografia, la quale continua a costituire un sogno per molti albanesi diplomati. Dall’altra parte, non sempre l’informazione enciclopedica può essere elaborata da cittadini con conoscenze di medio livello. Infine, il controllo collettivo albanese mi risulta difficile anche per il fatto che gli utenti dell’Internet costituiscono ancora un esiguo numero. La quantità degli utenti contiene necessariamente l’elemento qualitativo, fin quando non si riesce a rendere possibile la consultazione delle pagine enciclopediche potenzialmente a tutti.

Si ha l’impressione che il controllo collettivo stia al problema come la cura sta alla prevenzione della malattia. È indispensabile, ma meglio non arrivare a tal punto. In altre parole, la cura per l’inserimento dell’informazione, o meglio il controllo preventivo, bloccherebbe sin dalla forma embrionale la deformazione informativa. Da questo punto di vista, la proposta di Ardian Vehbiu mi pare più funzionale, sebbene debba riconoscere che il controllo preventivo come se mutilasse lo spirito di Wiki, la cui esistenza si lega indissolubilmente alla libertà di informazione e il volontariato degli utenti della rete.

Probabilmente l’intreccio dei due metodi porterebbe frutti migliori alla qualità wikipediana in albanese. L’impegno delle Università albanesi per il controllo dell’informazione esistente su Wikipedia e nello stesso tempo per l’inserimento dell’informazione lacunosa, migliorerebbe vistosamente lo stato attuale delle cose, che rimane comunque misero indipendentemente dalle migliorie degli ultimi tempi. Infatti, da questo punto di vista, e solo da questo punto di vista, mi appare alquanto accettabile il proliferarsi delle università albanesi, che stanno aumentando di giorno in giorno senza nessun valido criterio. Al Ministero albanese della Pubblica Istruzione e delle Università chiederei due cose: a) l’inserimento nei programmi scolastici la consultazione dell’informazione sulla rete (agli studenti vanno insegnati la consultazione consapevole ed i metodi della verifica); b) il riconoscimento ufficiale dell’attività concernente l’arricchimento delle voci enciclopediche di Wikipedia in albanese (meglio l’elaborazione originale di alcune voci su Wiki che una tesi scopiazzata male da quelle stesse pagine enciclopediche mal scritte). In questo modo, raggiungeremo un certo uso consapevole di Internet, nonché l’aumento della qualità informativa in lingua albanese.

Di proposte concrete si potrebbero fare tante. A cominciare dagli studenti delle scuole e delle università dove si studiano le lingue straniere. Molti di loro si potrebbero impegnare, sotto la guida dei professori, nella traduzione in albanese di tantissime pagine di Wikipedia, che in altre lingue risultano di qualità migliore. Questo lavoro assomiglia dal punto di vista didattico a molti esercizi di traduzione che mirano al miglioramento della conoscenza della lingua studiata. Ma questa attività, stimolerebbe inoltre le nuove generazioni– il che per importanza non si elenca per ultimo – a sviluppare ulteriormente il senso e l’etica del bene comune. Non è forse la cultura l’esempio più lampante di quest’ultimo?
Consulta l'archivio