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Albania: Lubonja e la crisi dei socialisti

27.12.2005   

Il duro commento di uno dei maggiori intellettuali albanesi alla elezione di Edi Rama a capo del Partito Socialista. La mancanza di una visione di sinistra e i rapporti pericolosi con i poteri mafiosi sono elementi costitutivi della crisi dei socialisti secondo Lubonja, che avverte: l'antiberishismo non basta. Nostra traduzione
Di Fatos Lubonja, Klan, 15 novembre 2005

Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Mariola Rukaj


Fatos Lubonja
Senza metafore, si può ben dire che il Partito Socialista nell’ultimo Congresso, vista l’incapacità di trovare una soluzione alla crisi, ha preferito porvi fine. E ciò è stato realizzato in un modo del tutto originale: è stato scelto un problema (cioè l’uomo più problematico secondo Nano, Majko, Koçi, in parte anche Meidani, e molti all’interno del partito) come soluzione della crisi. Ero e rimango dell’opinione che la crisi del Partito Socialista sia in realtà una crisi quadrupla:

1. Crisi d’identità, nel senso che il partito non è un partito di sinistra, non ha una formazione di sinistra, non ha una visione di sinistra e non ha delle aspirazioni di sinistra, ma solo l’anti-berishismo quale identità negativa.

2. Crisi di rappresentanza, poiché anche a causa della mancata visione di sinistra non è un partito rappresentante gli strati più deboli e più idealisti della società, come in genere sono i partiti di sinistra europei, bensì rappresenta gli interessi della mafia infiltratasi nelle istituzioni dello stato e particolarmente della mafia dell’edilizia, che è stato il business più potente in questo paese spesso concomitante con il business dei media.

3. Crisi morale, intendendo non solo la comune colpevolezza nella corruzione, ma anche la mancanza di ideali, di coerenza, di principi, di assenza di rapporti trasparenti tra i membri e i dirigenti che fa sì che il partito assomigli piuttosto a un’organizzazione mafiosa, divisa in fazioni rivali, capeggiata da un padrino che mira a controllare tutti.

4. Crisi di gestione, poiché la sconfitta ha provato che il Padrino Nano, colpito dalla sconfitta alle elezioni, non è in grado di gestire la sua organizzazione a fronte delle nuove condizioni createsi a causa sia del discredito del partito, sia del discredito personale.

Così che, confermando ancora una volta la persistenza della crisi, è stato scelto un problema come sua soluzione. Perché penso questo? Perché il problema del partito non è stato né il troppo bere o l’irresponsabilità, né lo sperpero illimitato di soldi e di potere da parte di Fatos Nano. Tutto ciò è stato solo l’aspetto più esteriore e più grottesco del fenomeno. Il problema del partito è la mancata Catarsi di Fatos Nano. Tutti sanno che il grande sostegno che ricevette ai tempi della Catarsi era un indizio del gran bisogno, sin da allora, di una depurazione del partito. Il problema è peggiorato perché, anche all’epoca, il paziente è stato aperto senza che gli venisse asportato il tumore, perché cosi convenne a Nano e agli sciacalli che gli stanno attorno, in virtù dei loro interessi meschini. Mentre Edi Rama all’epoca, ma anche adesso, era contrario alla Catarsi poiché il suo modello di governo si è intrinsecamente basato sul crimine e sull’economia informale, e non è certo d'accordo con la depurazione del partito e dei suoi rapporti con esso. L’unica differenza è che Rama lavorava sodo o almeno sapeva creare l’illusione, nei media da lui corrotti, che lui si dava da fare di più di Nano, ma non era di certo questa l’essenza. Anche Meta si dava da fare (realmente) più di Nano, ma inciampò proprio a causa della corruzione del partito.

Per cui penso che alle condizioni attuali, con l’ingresso di Rama, il partito sembra abbia risolto per ora solo una crisi, quella del padrino, ma potrà aggravarne altre. Aggraverà la crisi d’identità poiché rafforzerà l’identità negativa del partito, il suo anti-berishismo, aggravando anche la crisi politica del partito, accentuando la conflittualità che ne sarà la conseguenza. Intrinsecamente correlata alla crisi d’identità, aggraverà anche la crisi della rappresentanza, poiché Rama cova gli interessi degli sciacalli dei terreni edificabili e di altri, i quali sono sempre stati e continueranno ad essere contrari agli interessi di coloro che hanno bisogno di una vera sinistra. Di conseguenza si aggraverà anche la crisi morale che è stata palesemente aggravata anche in questo vergognoso congresso.

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