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Zagabria prudente sul Kosovo

19.02.2008    Da Osijek, scrive Drago Hedl
Nessuna dichiarazione ufficiale sul riconoscimento e cautela della Zagabria ufficiale che, secondo gli osservatori, teme di contrariare il vicino serbo ora importante partner commerciale. Euforia tra gli albanesi di Croazia, mentre per i serbi la dichiarazione di Pristina è illegale
I mass media croati hanno dato molto spazio alla dichiarazione di indipendenza del Kosovo, ma la politica ufficiale si è piuttosto trattenuta. Mentre tutti i più importanti mezzi di comunicazione elettronici avevano i loro inviati speciali a Priština e a Kosovska Mitrovica, ma anche a Belgrado, e nelle prime pagine dei principali quotidiani lunedì comparivano titoli quali “Serbia senza Kosovo”(Večernji list), o “È nata una nazione”(Jutarnji list), e sul filogovernativo Vjesnik “Kosovo indipendente!”, i politici non sembrano avere fretta di pronunciarsi sulla data del riconoscimento.

Lunedì, il giorno successivo alla dichiarazione del Kosovo, l'unico a rilasciare dichiarazioni è stato il presidente della Repubblica Stjepan Mesić. Alla domanda dei giornalisti sulla data del riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo, ha risposto in modo evasivo: “La Croazia desidera avere buoni rapporti con il Kosovo e con la Serbia e con tutti gli stati della regione, e chiaramente analizzeremo tutti questi elementi e daremo una risposta che sarà prima di tutto giusta”, ha detto Mesić. Riguardo al riconoscimento formale ha poi proseguito dicendo che ”un giorno, due, cinque o dieci, non significano praticamente nulla”, aggiungendo che la Zagabria ufficiale “seguirà attentamente quanto intraprenderanno i paesi dell'Unione Europea, tra i quali non c'è un accordo unanime”. Il presidente ha infine messo in evidenza che la Croazia “esprimerà la sua posizione indipendentemente dallo stato in questione”, affermando che non crede che il governo croato deciderà sul riconoscimento nella seduta ordinaria di giovedì.

Lunedì Mesić ha incontrato l'ambasciatore serbo Radivoj Cvetičanin che, come dichiarato dall'ufficio di Mesić, gli ha portato un messaggio del presidente serbo Boris Tadić. Oltre alla constatazione che questo messaggio si riferisce alla dichiarazione d'indipendenza del Kosovo, e che contiene ”la nota posizione della Serbia riguardo a questo evento”, non si è potuto sapere nulla di più sull'incontro tra il presidente croato e l'ambasciatore serbo a Zagabria.

Sabato, il giorno precedente la dichiarazione del Kosovo, anche il ministro degli Affari Esteri Gordan Jandroković si è espresso come Mesić, con la stessa cautela. Egli ha affermato che la Croazia seguirà attentamente tutti gli avvenimenti legati all'indipendenza del Kosovo e, quando riterrà che è nel suo interesse, procederà con il riconoscimento.

Il presidente del parlamento Luka Bebić, ospite lunedì del programma della Radio croata, non ha fatto riferimento al riconoscimento del Kosovo da parte della Croazia, ma ha solo chiarito che le sue decisioni saranno in armonia con la politica dell'Unione Europea tenendo conto dei rapporti con gli stati vicini: “In qualità di stato confinante con la Serbia, la Croazia ha una particolare responsabilità per lo sviluppo dei rapporti futuri, e per questo è necessario e doveroso affrontare questo problema (il riconoscimento del Kosovo) in modo attento e responsabile”, ha detto Bebić.

Solamente il Partito croato del diritto, che ha un solo rappresentante in Parlamento, lunedì, il giorno dopo la dichiarazione di Priština, ha spinto perchè la Croazia fosse tra i primi a procedere al riconoscimento del Kosovo: “Invitiamo il governo croato a riconoscere l'indipendenza del Kosovo e a stabilire al più presto relazioni diplomatiche con lo stato amico”, ha sottolineato il presidente di questo Partito Anto Đapić.

Il commentatore dell'influente portale web Indeks.hr, Tomislav Klauški, afferma che la posizione tentennante di Zagabria è motivata dal timore di creare dissapori con la Serbia: ”È incredibile che la Croazia non abbia ancora una posizione ufficiale su questa questione (il riconoscimento del Kosovo), non solo perchè in qualità di membro del Consiglio di Sicurezza dell'ONU parteciperà alle sedute dedicate a questo problema, ma anche perchè anche lei ha vissuto il processo di indipendenza dopo la dissoluzione della Jugoslavia”, afferma Klauški.

Il quotidiano più venduto in Croazia, il Večernji list di Zagabria, individua le ragioni della cautela della Zagabria ufficiale sul riconoscimento del Kosovo nel fatto che gli scambi commerciali della Croazia con la Serbia sono pari a circa un miliardo di dollari, mentre con il Kosovo lo scambio è simbolico, pari a 33 milioni di dollari. La Serbia è uno dei pochi paesi con cui la Croazia abbia un avanzo negli scambi commerciali. Il valore dell'export croato in Serbia è pari a 650 milioni di dollari, e le imprese croate hanno investito circa 400 milioni di euro in Serbia.

Se i rapporti con la Serbia peggiorassero – sostiene il Večernji list - le principali imprese croate come la compagnia Agrokor, le fabbriche di cemento a Našici, o le industrie alimentari Kraš e Podravka, si troverebbero in una situazione difficile. Il quotidiano fa notare che il peggioramento dei rapporti con la Serbia potrebbe colpire anche la borsa di Zagabria che negli ultimi giorni, proprio a causa delle tensioni sul Kosovo, segna una drammatica caduta delle azioni. “Un capitolo a parte sono i fondi di investimento. Il ritiro dei soldi dalla Serbia colpirebbe pesantemente la borsa di Zagabria, che sta già affrontando i giorni più difficili”, avverte il Večernji list.

E mentre la Comunità serba in Croazia ha giudicato la dichiarazione di indipendenza del Kosovo come un “atto illegale”, l'Unione degli Albanesi in Croazia, che raggruppa circa 35 mila albanesi, metà dei quali proviene dal Kosovo, ha espresso soddisfazione e ha invitato la Croazia a effettuare al più presto il riconoscimento. Uno dei capi dell'Unione degli albanesi in Croazia, Luigj Daka, ha affermato che proprio a Zagabria verrà aperta la prima ambasciata kosovara della regione.

Molti proprietari delle panetterie di Zagabria, che sono di origine albanese, hanno manifestato il loro entusiasmo e la loro gioia per la dichiarazione d'indipendenza del Kosovo in modo del tutto originale. Un gran numero di panetterie di Zagabria e di altre zone della Croazia, di proprietà di albanesi del Kosovo, il giorno successivo alla dichiarazione d'indipendenza, lunedì, hanno distribuito gratuitamente ai cittadini pane e altri prodotti in segno di gratitudine.
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