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mercoledì 07 settembre 2022 14:51

 

Forum Tomizza, la risposta interculturale

20.05.2008    scrive Franco Juri
Si apre domani a Trieste e in Istria la nona edizione degli incontri transfrontalieri denominati Forum Tomizza. Una realtà culturale che resiste in uno scenario oggi più che mai segnato da preoccupanti rigurgiti nazionalisti e contenziosi di frontiera
Dal 21 al 24 maggio si svolgerà la nona edizione degli incontri transfrontalieri denominati Forum Tomizza. Una realtà culturale, quella del forum, che resiste in uno scenario oggi più che mai segnato da preoccupanti rigurgiti nazionalisti e contenziosi di frontiera.

L'incontro annuale fu ideato, nove anni fa, per omaggiare la figura del grande scrittore istriano Fulvio Tomizza, scomparso nel 1999, da Milan Rakovac, scrittore istriano anche lui, ma di lingua croata.

Rakovac, autore tra l'altro di »Riva i druži«, il primo romanzo in croato a trattare il tema dell'esodo istriano, il cui recente allestimento teatrale in una versione bilingue ha avuto ampia eco, porta avanti da anni, insieme ad amici e intellettuali sloveni, italiani e austriaci, un discorso all'insegna dell'interculturalità che sia in grado di superare ogni confine, ogni barriera.

Una vignetta a firma di Franco Juri























Il programma dell'iniziativa
Il Forum Tomizza è nato otto anni fa proprio per dare spazio alle voci che in Istria e nel Friuli Venezia Giulia rifiutano il nazionalismo e si adoperano per un dialogo continuo e di reciproca »contaminazione« culturale in un'area che senza l'interculturalità sarebbe inconcepibile.

A dare man forte a Rakovac, in questo progetto che ogni anno porta in Istria e a Trieste il fior fiore dell'intellettualità non nazionalista ex jugoslava (slovena, croata, serba, bosniaca, montenegrina…), italo-friulana e austriaca, trattando temi che vanno ben oltre la letteratura, è il Gruppo 85, guidato a Trieste da Patrizia Vascotto, intellettuale italiana dalla conoscenza perfetta dello sloveno, e che tra i propri membri fondatori annovera nomi illustri come ad esempio Claudio Magris e lo stesso Tomizza. A Capodistria invece l'anima del forum è l'operatrice culturale Irena Urbič che rappresenta l'organizzatore formale sloveno, il quotidiano capodistriano Primorske novice.

A sostenere ogni anno l' iniziativa sono , tra gli altri, pure le Comunità degli Italiani di Capodistria e Umago.

La quattro giorni del Forum Tomizza, che si dipanerà anche quest' anno tra Trieste, Capodistria (Slovenia) e Umago (Croazia), ha in serbo, oltre al simposio internazionale »Off limits« cui parteciperanno scrittori, pubblicisti, filosofi, storici, critici, giornalisti, traduttori e sociologi provenienti da diversi paesi ben tre serate letterario-musicali che con il titolo di Artistra presentano al pubblico un indovinato abbinamento tra poesia e musica con la partecipazioni di affermati autori e musicisti istriani, friulani, croati e sloveni.

La manifestazione, come di tradizione, si concluderà sabato 24 maggio sulla tomba del grande scrittore istriano nel villaggio di Materada, cui Tomizza dedicò la sua grande opera letteraria, la prima dedicata al dramma dell'esodo.

Ma quest' anno al valico sloveno-croato di Sicciole/Plovanija, che molti dei partecipanti sloveni e triestini del forum dovranno attraversare per raggiungere Materada, proprio sabato prossimo potrebbero insorgere delle complicazioni in quanto il movimento nazionalista »Zavod 25.junij«, capeggiato da Marjan Podobnik, ex vice-premier e fratello dell'attuale ministro dell'Ambiente, che ha già bloccato il confine qualche settimana fa con l'aiuto degli skinhead »carantani« in appoggio a Joško Joras, che rivendica la sovranità slovena anche a sud del fiume Dragogna, annuncia proprio per quella data una nuova manifestazione ed il blocco della frontiera.

Due realtà agli antipodi, quella del Forum Tomizza, e quella del nazionalismo sloveno che vuole cambiare e rafforzare i confini in Istria. In mezzo l'ambiguità di un governo di cui il Partito Popolare Sloveno di Podobnik è parte integrante.

La sezione AestOvest è realizzata grazie al supporto della DG cultura, programma 'Europa per i cittadini' dell'Unione Europea
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