(1-10/11) |
|
Autore: Boris | Data e ora: 27.05.2009 15:00 |
Via Tito | ||
Il 25 maggio 2009 il consiglio municipale di Lubiana ha defenitivaemente deciso di dedicare la via a Tito. Signitificativamente la luce verde è arrivata proprio nel giorno in cui si festegiava in Jugolsavia la Giornata della gioventu' che coincideva con il compleanno di Tito. |
|
Autore: Stela | Data e ora: 17.05.2009 20:35 |
Tito: Via, Piazza e ben altro | ||
A Zagabria, una delle più belle piazze, se non addirittura la più bella, in pieno centro della città, porta il nome di Maresciallo Tito. Era così molto prima che arrivasse Tudjman con suo partito HDZ, e quando hanno cercato, nel 1991, di cambiare il nome della piazza, intera città si oppose. Tutto questo nei momenti cruciali per la nuova Croazia, in pieno della rivolta nazionale e battaglia per la indipendenza. Cio' nonostante, il nome è rimasto. Tutto questo per dire quanto sia complesso il DNA di un popolo. Alla fine, non è cambiando il nome di una via che si cancella una persona dalla memoria nazionale. |
|
Autore: Gianluca Pasini | Data e ora: 16.05.2009 14:51 |
Via Tito | ||
Gentile Dr. Lusa, chiaramente gli Sloveni sono padronissimi di intitolare vie al Maresciallo Tito (individuo di cui penso tutto il male possibile), ma quel personaggio che risponde al nome di Danilo Turk non si permetta di rinfacciare all'Italia una classe politica che non ha fatto i conti col suo passato regime autoritario -e qui in Italia vie a Benito Mussolini nessuno le intitolerebbe, già è difficile farlo con Gabriele D'Annunzio. Cordialmente, |
|
Autore: nefertari | Data e ora: 16.05.2009 00:05 |
i Luther King dei poveri | ||
hahaha, simpaticoni, vogliamo parlare del sciovinismo italico? eh? e della situazione della minoranza slovena, cari ragazzi? no , eh? ...ahah, il bue che da' del cornuto all'asino! |
|
Autore: Spela | Data e ora: 15.05.2009 17:23 |
Tito, we miss you! | ||
avevo 16 anni quando il mio paese si staccò e finì la Jugoslavija, la sensazione era mista di gioia (poca) per l'indipendenza da quel regime cetnico che nulla più aveva a vedere con la Jugoslavia in cui ero nata e cresciuta, e tristezza (tanta) per la fine di del mio Paese, la Jugoslavia (oggi dico "il mio Paese" con orgoglio). Tristezza per la fine di quella società unica, aperta, progressista, ugalitaria, multietnica, unita, solidale, umana e libera, più libera di quanto noi jugoslavi e voi/noi europei pensassimo, una società che dopo aver viaggiato tanto in Europa e oltre posso dire di non aver mai ritrovato altrove, una società che oggi rimpiango. Oggi capisco mio padre e i miei nonni. Ricordo la feroce propaganda denigratoria dei primi anni 90 verso tutto ciò che rappresentava il vecchio sistema, crno bijeli svijet, come diceva la canzone sembrava fosse tutto bianco o nero. Oggi invece credo i tempi siano maturi per rivalutare il nostro recente passato, c'è grande bisogno nell'ex-YU di riscoprire quella società e quei valori, di "unità e fratellanza", come diceva il motto della Jugoslavia. |
|
Autore: balkan | Data e ora: 15.05.2009 10:01 |
contro l'EU | ||
La via a Tito è appena in costruzione è non sarà una “semplice bretella”, ma la via d’entrata a Ljubljana molto importante, se non la più importante. La decisione è politica ed una risposta dell’elite post-comunista slovena ora di nuovo al potere alle scoperte dei massacri di Tito (nascosti e custoditi all’inverosimile) e soprattutto una violenta risposta alla risoluzione del parlamento europeo di fine marzo sui totalitarismi (Resolution on European conscience and totalitarianism - http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?language=EN&reference=RC-B6-0165/2009 ) |
|
Autore: Chiara | Data e ora: 15.05.2009 01:14 |
Vi(v)a Tito | ||
Tito è stato il più grande del 900, il più grande personaggio che i Balcani abbiano mai avuto, Tito appartiene a tutte le Repubbliche Yugoslave... e non solo! Trovo offensivo dedicargli sono una via secondaria, Tito merita la via principale di Lubiana. |
|
Autore: HZ | Data e ora: 14.05.2009 19:51 |
Per Nazario | ||
Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Lo sciovinismo sloveno non ha nulla da invidiare a quello croato. Forse è solo un attimino meno prorompente. La esigua minoranza italiana in "Slovenia" ha davanti a sè giorni duri. Non penso che sarà sostenuta adeguatamente da questo Governo, alle prese con altri problemi (i barconi di clandestini): le minoranze italiane all'estero ed all'interno (vedi Alto Adige, dove è in corso una virulenta campagna anti-italiana) si aspettino tempi bui. |
|
Autore: Nazario | Data e ora: 14.05.2009 10:35 |
Minoranza Italiana discriminata | ||
..Radiotelevisione di Slovenia e il Ministero della cultura a rispettare la legge sui dipendenti pubblici che prevede il pagamento di un supplemento per il bilinguismo per i dipendenti dei programmi dei centri radiotelevisivi di Capodistria e Lendava che nel loro lavoro quotidiano usano regolarmente, oltre allo sloveno, le lingue delle minoranze autoctone riconosciute in Slovenia, vale a dire l'italiano e l'ungherese. Questo supplemento non è stato ancora mai corrisposto a chi ne ha diritto, anche se doveva essere nelle buste paga fin dall'agosto 2008. scorso. |
|
Autore: Nazario | Data e ora: 14.05.2009 10:33 |
Minoranza Italiana discriminata | ||
...con episodi di imbrattamento sia di tabelle segnaletiche stradali, sia di alcune scuole». Mancano, si legge ancora nel documento, adeguati strumenti tesi a preservare, tutelare e promuovere l'identità storica, culturale, etnica e linguistica del territorio di insediamento della Comunità italiana, si assiste a «tentativi di restringere l'ambito e l'obbligo dell'educazione bilingue», è in corso una «lenta ma progressiva riduzione dell'ampiezza di trasmissione dei programmi italiani della Radiorelevisione di Capodistria», e si «registra l'assoluta carenza nell'applicazione delle disposizioni inerenti il bilinguismo». Il documento ha ottenuto luce verde dal Consiglio della Can costiera ed è stato inviato al governo sloveno. La minoranza è preoccupata anche per l'annunciato accorpamento di alcuni uffici governativi, per cui rischia di restare senza un importante interlocutore e punto di riferimento a Lubiana, ossia l'Ufficio governativo per le minoranze, che dovrebbe essere inglobato in una specie di Servizio del governo per i diritti umani, che si occuperebbe sì di minoranze ma anche di pari opportunità, di rapporti con le comunità religiose e di tutela della segretezza dei dati. Per discutere di tutte queste questioni la Can ha chiesto un incontro con il premier Borut Pahor, ma è passato un mese e non ha ancora ricevuto risposta. Il Consiglio della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana ha infine deciso di sollecitare nuovamente la Radiot |
| < 1 > | | 2 | | Successivo >> |