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Autore: malika | Data e ora: 21.12.2009 11:05 |
zitto, poi dicono che e' un luogo comune... | ||
Eh... |
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Autore: Mauro | Data e ora: 16.12.2009 00:04 |
Znam... | ||
Beh, forse hai ragione, sarà che tra i giornalisti di OB non ci sono Serbi. Senza dubbio è un popolo che andrebbe più valorizzato, e la sua storia più conosciuta. Tra l'altro, ho visto un documentario della BBC che stravolgeva molto i luoghi comuni della guerra in Bosnia... Tornando alla questione delle donne, in guerra tutte se la vedono brutta, e gli uomini di qualsiasi etnia rischiano di comportarsi come animali, anche i nostri bei peacekeepers!! In tempi di pace, noto che i Serbi rispettano in genere molto le donne, le loro come le altre, e tra le popolazioni dell'Est mi sembrano quelle più protette, ad esempio, dalle mafie delle tratte. In guerra lo stupro fu usato come arma di guerra, e concordo in pieno, dai militari di tutte le etie coinvolte. Tu comunque, Malika, bel temperamento serbo mi sembra eh? ;) |
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Autore: malika | Data e ora: 14.12.2009 10:46 |
concordo | ||
Mauro caro, concordo con te totalmente...l'articolo però era sulle violenze dei serbi nei confronti delle donne musulmane durante l'ultima guerra. E da nessuna parte su OB troverai un racconto delle vittime serbe o di cosa facevano i croati e musulmani precedentemente. Non c'è. Non esiste. Dopo di che, è una bella domanda se è meglio non parlarne o parlarne. Io credo che sia sempre meglio poter parlare, senza però strumentalizzare la questione. Invece sia gli uni che gli altri non fanno altro che violentare queste povere vittime da capo sbandiarandole a destra e manca. Certamente bisogna dare più enfasi alla vita quotidiana che alla memoria. Sappiamo tutti che nei Balkani c'è troppa memoria. |
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Autore: Mauro | Data e ora: 11.12.2009 00:56 |
Piccola divagazione | ||
Cara Malika, ti capisco credi, però ti dico, in ogni terra la storia la lasciato le sue cicatrici, e quella in questione ne è piena. Sto pensando ad un libro, Notte balcanica, in cui si parla molto del ruolo delle mafie nella guerra. Ecco, da italiano, e visto il momento drammatico che stiamo vivendo a livello istituzionale, mi sento parte di un sud est europa le cui genti, rancorose e frammentate, sono spesso cieche di fronte ai soprusi di un gioco sporco tra mafia e politica. Voglio dire, penserei più alle discariche abusive, agli appalti truccati, che a Jasenovac in questo momento storico, capisci? Chiaro comunque, che il negazionismo va contrastato, documentando, ricercando, ecc |
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Autore: malika | Data e ora: 10.12.2009 13:42 |
peccato originale | ||
Mauro, non e' solo questa guerra. Questa guerra ha le sue origini in quella precedente, mai rimarginata. E di questo nessuno parla. Prima o poi la verita' si sapra'. Tutta. |
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Autore: Mauro | Data e ora: 09.12.2009 23:47 |
Grazie | ||
Grazie Mario, ho guardato il tuo link. Interessante, mi sembra comunque pochino, paragonato alla dimensione del problema: l'europa, con tutte le sue colpe, dovrebbe investire di più in campo sociale, non pensare solamente a estrarre legname e a costringerli a comprare i nostri prodotti. Riguardo alla discussione qui in corso, sono d'accordo con Malika, conosco bene la regione ed in effetti quei crimini erano commessi da tutti in guerra. Infatti, lavorando in comunità terapeutiche, ho conosciuto diversi tossicodipendenti provenienti dalla Croazia (quindi più possibilitati ad imigrare) con molti disturbi psicologici legati all'essere stati costretti dai comandanti a compiere quel tipo di crimine. Mi sembra comunque che in generale ci sia sempre una tendenza al negazionismo da parte di tutti, ed una accusa univoca generalizzata. Peccato, perchè non c'è vero cambiamento se non c'è ammissione di colpa, ed è un popolo (tutti e 3) meraviglioso che si merita di più. |
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Autore: malika | Data e ora: 09.12.2009 10:10 |
la tua è una provocazione per caso? | ||
Il presidente Tadic, ad esempio, si è scusato sia in Bosnia che in Croazia per i mali comessi dai serbi in tali stati. Questo in quanto Serbia. La società civile serba non fa altro che riccordare in ogni dove le colpe a nostro nome, la commemmorazione di Srebrenica, il massacro a Suva Reka, i singoli episodi che non andrebbero dimenticati, come Vukovar ad esempio, come Sarajevo, come Foca, come Prijedor. E tanti altri. Il popolo serbo, quindi anche io, non abbiamo problemi di ammettere questa colpa, non più. E siamo sempre di più. Perchè la questione è stata elaborata. Non è mai suficiente, concordo, ma si va avanti. Aspetto fiduciosa che anche gli altri lo facciano. Perchè, se ammettere la propria colpa non crea un circolo virtuoso dove anche l'altra parte fa lo stesso, ma invece serve solo a dimostrare chi è l'unico colpevole, e il comodo capro espiatorio per tutti, allora non va bene. Allora si tratta di una scelta politica di comodo dettata al di fuori dai Balkani. Nei Balkani, le ingiustizie si sa dove portano, come hai ben compreso. |
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Autore: Skroz | Data e ora: 04.12.2009 13:30 |
Per Malika | ||
Grazie, Malika della tua risposta. Ora, vorrei che in tutta onestà mi elencassi numerandoli e sintetizzando tutti i mali per cui la Serbia si è assunta le proprie responsabilità. Te lo chiedo non a scopo polemico ma perchè tu più di tutti hai forse le idee chiare per gettare un pò di luce nella nebbia dei vari "è colpa vostra" e "avete comniciato prima voi", quale colpa, cominciato cosa? prego e grazie. |
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Autore: malika | Data e ora: 04.12.2009 12:14 |
negazionismo di Skroz | ||
No Skroz. Si vuole che anche l'altra parte si assuma le sue responsabilità. E questo non accade. Certo che si dovrebbero almeno elencare tutti i crimini del nazifascismo, tutti i genocidi. Ricordando solo e sempre la Shoà, eternamente i tedeschi devono assumersi le colpe di tutto il mondo. E così la responsabilità comune europea non viene mai assunta da ciascun paese che ha permesso questo orrore. Ciascuno si deve assumere le sue di responsabilità. Amettendo ciascuno le proprie colpe. Nei Balkani solo la Serbia si è assunta le proprie colpe. Nei Balkani questo non è possibile a lungo termine, perchè, appunto, ritorna. Per questo bisogna una buona volta si, proprio livellare. Come sulla bilancia: tu mi hai fatto questo, io ti ho fatto questo. Ora basta. Ora si va avanti perchè i conti sono chiusi. Questo non è relativizzare, questo è crescere e superare. Evidentemente, serve sempre un capro espiatorio collettivo. Ieri ai nazisti lo furono gli ebrei. Oggi ai colonialisti lo sono i serbi. Invece tu fai del negazionismo. No, Tito ci ha obbligati a sopprimere il nostro dolore nel nome della frattelanza ed unità. Più che altro si strumentalizzava il fatto. Esattamente come oggi. Non si aiutavano realmente le vittime. Esattamente come oggi. |
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Autore: Skroz | Data e ora: 03.12.2009 20:16 |
Principio di Equità | ||
Citare il principio di equità è molto pericoloso per quanto se ne possa avere anceh il diritto. Perchè: 1) che ha fatto Tito per gli stupri di 60 anni fa? Ha creato un giorno in ricordo? Ha risarcito le vittime? Ha fondato un'associazione? 2) gli stupri di 60 anni fa leggittimano quelli di 15 anni fa? 3) ma ancor più pericoloso è che secondo il "Principio di Equità" allora dovremmo deleggittimare il Giorno della Memoria per le Vittime della Shoà, creando anche il giorno della memoria per le vittime di Pol Pot, dell'imperialismo americano, dei conquistadores spagnoli, dei coloni americani, della politica velatamente colonialista della Cina nei confronti del Darfour. Ci sono stati degli stupri 15 anni fa, basta piangersi addosso, basta additare le colpe altrui come, se siete dei veri eroi e dei veri signori ragionereste come Nemanja, perchè se tutti ragionassero come lei allora mi verrebbe sicuramente da dire "in effetti anche voi Serbi in passato avete sofferto cerchiamo di trovare insieme una via d'uscita dal dolore" invece con il vostro ragionamento il cerchio della violenza non finirà mai. Ma in fondo è questo che si vuole no? |
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