Col senno di poi, la secessione è stata la salvezza per gli sloveni.
Avevano tentato sin dal 1981 di far desistere Belgrado dalla repressione militare nel Cossovo, e proprio a causa delle violazioni tremende
dei diritti umani che vi si consumavano quotidianamente la repubblica socialista
di Slovenia rifiutò di mandarvi propri soldati. Ospitò anche il governo in
esilio della Repubblica Kosova rifiutando di consegnare i rifugiati politici a Belgrado.
Poi venne scoperto il piano di ridisegno delle regioni Militari,
il Memorandum SANU, il processo a Jansa, le ritorsioni di Belgrado,
i tentativi di trasformare la federazione in confederazione falliti per
l'opposizione di Milosevic, la minaccia di questi di tenere un'adunata di un
milione di serbi a Lubiana sventata dalla milizia slovena che rimandò
indietro i gitanti, l'embargo di Belgrado sulle merci slovene, ecc.ecc.ecc.--------------------------
ma gli Sloveni pensano sempre avanti. Ad esempio noi diciamo l'ora " sono le sette e dieci". Loro" cinquanta alle otto". Dietro la lingua c'è l'anima di un popolo. Prevedere.
Quando videro che parlare con Belgrado era ormai tempo perso si misero a pensare di organizzarsi senza Belgrado. Senza quasi dirlo. Pensiero ed azione, chiacchiere niente o quasi. Conosco abbastanza gli Sloveni e lo sloveno: in quarant'anni di frequentazioni non avevo mai sentito parlare di secessione ne di Slovenia indipendente. Alla grandiosa manifestazione a Lubiana per la libertà ai quattro giornalisti di Mladina udii per la prima volta il grido "Zivela samostojna Slovenija!": tutti si girarono verso un tipo con bandiera. Questi invitò gli altri ad unirsi al suo slogan. Nessuno lo fece. Il tipo indispettito avvoltolò la sua bandiera e se ne andò insultando gli astanti di vigliaccheria.
Mi meravigliai quindi quando l'indipendenza se la presero con la decisione che si è visto. Senza tante chiacchiere un gruppo ristretto aveva acquistato armi migliori di quelle in dotazione alla JLA e quando dalla Croazia arrivarono i primi carri armati trovarono tutte, dico, tutte le strade ostruite coi cavalli di Frisia enormi di cemento armato, ed appostati sulle alture lanciarazzi anticarro. Bastò qualche colpo assestato bene che la ipertrofica JLA battè in ritirata.
I Mig spezzonarono i confini mandando all'altro mondo i poveri camionisti turchi che vi bivaccavano per decine di ore come di consueto. Credo che mai abbiano mandato le condoglianze alle loro povere famiglie...
Ricordo la penosa e umiliante ritirata della sferragliante JLA cui Cossiga offriva il porto di Trieste (ma cosa aveva in mente quel diavolo?
forse di usarla contro Slovenia e Croazia per tornare nelle "terre irredente?)
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Mi domando: perchè i Croati non hanno prevista l'aggressione? Eppure la Slovenia li aveva preceduti nell'esperienza. Che senso aveva proclamare l'indipendenza senza prevedere le conseguenze?
I Croati dicono l'ora come noi italiani...può essere.
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Ho saputo che diversi di quei militari JLA poi hanno chiesta la cittadinanza slovena, vista la catastrofe cui i loro capi li aveva condotti.
Ed è stata negata per decorrenza di termini o per aver bombardato i confini.
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