12.01.2007
L'ingresso nell'Unione di Bulgaria e Romania, il primo gennaio scorso, rischia di essere seguito da una lunga stasi nel processo di allargamento. Sarebbe un disastro, simile a quello verificatosi con l'esclusione della Jugoslavia dall'Europa all'inizio degli anni '90.
Invece, mentre alcuni muri cadono, altri si innalzano. Non solo nei Balcani. Romania e Moldavia, paesi uniti da legami storici, sono ora separati dall'estremo confine orientale dell'Unione che ha isolato i cittadini del più povero paese europeo, attraversato dalla crisi economica e internamente diviso.
Non ci sono alternative al percorso di riunificazione europea. L'ingresso di nuovi paesi non ha provocato le invasioni e sciagure paventate dai sostenitori delle piccole patrie. Sono le tragedie degli anni '90 e i costi di confini e enclave interni alla famiglia europea a non essere più sostenibili.
''Fratelli'' oltre il confine, di Mihaela Iordache
I Balcani senza Europa
Info: domani, alle 11.30 su Rai3, durante la trasmissione Levante, un servizio sul convegno di OB 'Kosovo, regione d'Europa'