Blaškić, generale croato bosniaco, era stato condannato a 45 anni per crimini commessi nella Bosnia centrale, incluso il massacro di Ahmići. Responsabili erano in realtà i quadri dell’HDZ bosniaco. In collegamento diretto con Tuđman
Tihomir Blaškić
La riduzione della condanna di Tihomir Blaškić, da 45 a 9 anni di carcere, con sentenza di appello emessa dal Tribunale dell’Aja la settimana scorsa, ha causato grande scalpore nel mondo politico croato. Nuovi documenti, inviati al Tribunale Internazionale dal precedente governo di centro sinistra, sono stati determinanti per il rilascio di Blaškić, avvenuto ieri, 2 agosto.
I documenti erano stati attentamente occultati quando, oltre otto anni fa, l’ex presidente della Croazia Franjo Tuđman, sotto forti pressioni da parte della comunità internazionale, aveva acconsentito in maniera riluttante ad inviare Tihomir Blaškić all’Aja, e dopo di lui anche molti altri Croato Bosniaci, accusati dei crimini commessi contro i Musulmani nella vallata del fiume Lašva, nella Bosnia centrale. L’azione più orribile tra quelle commesse era stata quella nel villaggio di Ahmići dove, nell’aprile del 1993, membri del Consiglio Croato di Difesa (HVO) avevano ucciso 116 Bosniaco Musulmani. Dal momento che Tihomir Blaškić era comandante militare dell’intero territorio della Bosnia centrale, dove i fatti sono avvenuti, e dal momento che non c’erano altri documenti che mostrassero la responsabilità di altri, il Tribunale dell’Aja, giudicando secondo il principio della responsabilità di comando, aveva condannato Blaškić a 45 anni di carcere.
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I documenti erano stati occultati appositamente e Blaškić fu inviato all’Aja come agnello sacrificale - afferma Ivo Banac, professore di storia alla università di Yale, parlamentare croato e presidente del partito Liberale. Lo si sapeva da anni, ma ora è stato mostrato anche all’Aja quanto importanti fossero i documenti che sono stati inviati al Tribunale solo in seguito [al processo di primo grado, ndt]. Chi ha tenuto quei documenti nascosti dovrebbe rispondere dell’omissione.
L’ex Primo Ministro Ivica Račan, il cui governo può vantare l’invio dei documenti in questione, così attentamente nascosti ai tempi di Franjo Tuđman, ha dichiarato che questi mostrano chiaramente come esistesse una doppia catena di comando all’interno del Consiglio Croato di Difesa, l’esercito dei Croato Bosniaci. Račan era stato duramente criticato da parte della destra per aver inviato all’Aja i documenti che adesso – come si vede – hanno aiutato Blaškić. Nel corso della campagna elettorale dello scorso anno, la destra aveva definito la sua azione “alto tradimento”.
Blaškić era formalmente al comando delle unità militari nella Bosnia centrale, ma il potere reale ce l’avevano quelli dell’HDZ (Unione Democratica Croata, ndt) bosniaco, come Dario Kordić. L’HDZ della Bosnia Erzegovina, guidato da Mate Boban, nazionalista croato estremista, era sotto la influenza diretta dell’HDZ di Zagabria, il cui presidente era Tuđman.
Mario Nobilo, l’avvocato difensore di Blaškić al Tribunale dell’Aja, afferma che il suo cliente era la persona ideale da sacrificare. Quando Blaškić è stato mandato all’Aja, a Zagabria si pensava che la piena responsabilità per i crimini commessi dai Croati nella valle della Lašva, e in modo particolare il peggiore, Ahmići, sarebbe ricaduta sul comandante bosniaco. Blaškić non ricopriva nessun ruolo all’interno dei partiti politici – era un civile comune che, per il fatto di avere titoli militari, aveva deciso di aiutare a difendere la sua regione nativa. Prima della fine della Jugoslavia, Blaškić era ufficiale nell’Esercito Popolare Jugoslavo (JNA) ed era quindi formato come esperto militare, in grado di organizzare una strategia per difendere il Paese. Questo tipo di persone, tuttavia, non erano bene accolte nei circoli nazionalistici dei Croato Bosniaci; erano ritenuti avere tendenze pro-jugoslave e non erano quindi considerati affidabili. Blaškić era la vittima ideale.
I documenti inviati in seguito all’Aja da parte del governo croato dimostravano, tuttavia, che un ruolo molto più importante nelle operazioni militari era quello svolto da Dario Kordić, la seconda persona più importante all’interno dell’HDZ bosniaco. Sotto la sua diretta supervisione c’era Paško Ljubičić, che comandava una unità speciale della polizia militare chiamata “Jockers”. Secondo i documenti trovati negli archivi dei servizi segreti, era stato lo stesso Ljubičić, d’accordo con Kordić, ad ordinare il massacro di Ahmići. Blaškić non c’entrava nulla. Sia Kordić che Ljubičić ora si trovano al Tribunale dell’Aja - Kordić è stato condannato a 25 anni di prigione ed è ricorso in appello, mentre il processo di Ljubičić non è ancora iniziato.
Il motivo per il quale il governo Tuđman aveva tenuto nascosti i documenti che avrebbero potuto aiutare Blaškić consisteva nel timore di Tuđman che, se i veri colpevoli – le persone dell’HDZ bosniaco che svolgevano il ruolo più importante nella difesa - fossero stati arrestati, la catena della responsabilità avrebbe potuto risalire fino allo stesso presidente. I consiglieri di Tuđman e gli ufficiali dei servizi segreti avevano suggerito che sarebbe stato meglio sacrificare Blaškić. E così era stato fatto.
Tuttavia, quando Tuđman morì alla fine del 1999 e Blaškić fu condannato a 45 anni di carcere all’inizio del 2000, qualcuno ha cominciato a sentire dei rimorsi di coscienza, e hanno cominciato a circolare voci sui documenti nascosti. Alcuni si trovavano nell’ufficio di Tuđman, altri negli archivi dei servizi segreti. L’attuale presidente croato Stjepan Mesić ha inviato quei documenti al Tribunale Internazionale dell’Aja, e lo stesso è stato fatto dal governo dell’ex Primo Ministro Ivica Račan. Nel corso del conseguente processo, all’Aja, è emerso che Blaškić non era colpevole delle azioni per le quali aveva ricevuto la sentenza iniziale a 45 anni di prigione. La settimana scorsa la pena gli è stata ridotta a 9 anni e, dal momento che ha già trascorso 8 anni all’Aja, è stato liberato ieri, 2 agosto.
E’ ancora difficile dire se qualcuno di quelli che hanno tenuto nascosti quei documenti dovrà rispondere di quanto commesso. L’ex Ministro della Difesa del governo Račan, Jozo Radoš, afferma che sarà difficile che questo accada. “
Se non è stato fatto dal governo di centro sinistra, è difficile aspettarsi che venga fatto dall’attuale governo HDZ. E’ passato molto tempo da allora, e ci sono pochi documenti scritti che potrebbero portare al maggior responsabile dell’occultamento di quelle carte”, ha dichiarato Radoš.