Speranze elettorali
20.02.2009
Da Chişinău,
scrive Iulia Postica
Parlamento moldavo
Le speranze dei cittadini moldavi per un futuro migliore, senza povertà e più vicino all'Europa, convergono sul prossimo 5 aprile, data delle elezioni politiche. La mancanza di vere alternative politiche rischia però di trasformarle in uno scontro di personalità
Le speranze dei cittadini moldavi per un futuro migliore convergono tutte su un'unica data: il 5 Aprile 2009, giorno delle prossime elezioni parlamentari. La campagna elettorale, aperta lo scorso 5 febbraio, sembra però concentrarsi soprattutto sul confronto tra leader più che tra le diverse proposte politiche, visto che tutti i partiti promettono integrazione europea e sradicamento della povertà.
Repubblica parlamentare o presidenziale?
Le elezioni politiche sono estremamente importanti in Moldavia poiché, costituzionalmente, lo stato è organizzato come repubblica democratica parlamentare. Eletto dal parlamento e con limitati poteri esecutivi, il presidente è però tradizionalmente la figura politica più importante in Moldavia. Le elezioni parlamentari, in questo senso, sono importanti anche perché fondamentali per costruire la base elettorale attraverso cui scegliere il capo dello Stato.
In questa confusa situazione costituzionale, la Moldavia è una repubblica parlamentare più de jure, che de facto. Questo soprattutto perché dal 2001, grazie alla maggioranza in parlamento, il leader del Partito dei Comunisti e presidente della Repubblica, Vladimir Voronin, è riuscito a governare il paese in maniera autoritaria, imponendo sulle altre istituzioni la linea del proprio partito. Si può dire che Voronin, nei fatti, abbia trasformato la Moldavia in una repubblica presidenziale per antonomasia.
L'attuale mandato di Voronin scade il 7 aprile ed il nuovo parlamento dovrà scegliere un nuovo capo dello Stato. Sono necessari due terzi dei 101 deputati per l'elezione del Presidente, e quindi i comunisti avranno bisogno di alleati per riottenere la carica. Voronin ha già concluso due mandati e la costituzione moldava non gli permette di candidarsi per un terzo.
“Voronin è un uomo ambizioso, e la mia impressione è che voglia diventare presidente del parlamento. Una seconda opzione sarebbe quella di porsi a capo del gruppo di maggioranza, diventando così una sorta di Deng Xiaoping alla moldava, come egli stesso si è definito”, ha dichiarato l'analista Igor Boţan. Voronin non ha mai nascosto il suo desiderio di rimanere al potere: “Qualunque cosa accadrà dopo le elezioni, rimarrò al centro degli avvenimenti di questo paese”, ha affermato.
I moldavi all'estero chiamati al voto contro i comunisti
I cittadini moldavi all'estero sono stati invitati dall'organizzazione giovanile del Partito Democratico Liberale della Moldavia a esprimere un fermo “no” al governo comunista. “Chi lavora all'estero ha un forte potere di persuasione e può incoraggiare i propri familiari che vivono in Moldavia a votare contro i comunisti”. I giovani del Partito Democratico invitano i moldavi all'estero a spingere le famiglie, i parenti e gli amici a partecipare alle elezioni del 5 aprile per cambiare le cose.
La Moldavia, il giorno delle elezioni, aprirà 33 seggi presso le proprie ambasciate, i consolati e le rappresentanze diplomatiche all'estero. Diversi partiti politici si sono spesi politicamente per garantire il diritto al voto del mezzo milione di moldavi che vivono e lavorano all'estero. Sfortunatamente, la Moldavia non ha sufficienti risorse finanziarie per aprire seggi elettorali in tutti i paesi dove si trovano propri cittadini o per aumentare i seggi nei paesi dove sono presenti comunità moldave particolarmente numerose. Solo pochi moldavi tra quelli che vivono in Italia, Spagna, Portogallo o Grecia eserciteranno il proprio diritto di voto, poiché molti non avranno la possibilità di raggiungere i distanti seggi aperti nelle nelle sedi diplomatiche.
I comunisti accusati di violazioni
Il Partito Democratico ha chiesto alla Commissione Elettorale Centrale l'esclusione del Partito dei Comunisti dalla campagna elettorale accusandolo di una serie di violazioni del codice elettorale e dell'utilizzo di risorse pubbliche per la promozione dei propri candidati.
La prima violazione segnalata riguarda il concerto tenuto il giorno di S.Valentino nella Piazza della Grande Assemblea Nazionale, nel centro di Chişinău. L'evento è stato promosso dall'Unione della Gioventù Comunista della Moldavia, organizzazione giovanile del Partito dei Comunisti, ma con il sostegno della televisione pubblica Teleradio Moldova. “Le elezioni del 2009 rischiano di essere falsate fin dal principio. Non c'è un onesto confronto di idee e candidati. Assistiamo all'uso abusivo di risorse dello stato a favore degli interessi di un singolo partito”, sostengono i democratici.
Un secondo abuso riguarderebbe l'incontro di Voronin del 12 febbraio con un centinaio di sacerdoti della Chiesa Ortodossa nella città di Bălţi. L'incontro, presto ribattezzato “l'ultima cena”, dalla stampa, si è concluso con il coinvolgimento del clero nella campagna elettorale per il Partito dei Comunisti.
Una terza violazione della legislazione elettorale, segnalata dai democratici, riguarda la lista degli aventi diritto al voto in diversi distretti del nord del paese amministrati dai comunisti. “Durante una visita nel distretto di Ocniţa sono stato informato che i comunisti rifiutano di rendere pubblica la lista dei votanti. Secondo le dichiarazioni di persone che lavorano presso la municipalità di Ocniţa, questa includerebbe cittadini che riposano da più di 7-8 anni nel cimitero di Secureni, cittadina della vicina Ucraina. La presenza di deceduti nelle liste elettorali, in particolare nelle municipalità gestite da sindaci comunisti, potrebbe rappresentare uno dei maggiori problemi di questa campagna elettorale nei distretti di Ocniţa, Briceni, Donduşeni, Edineţ ed in altre zone del paese”, ha affermato Oleg Serebrian, vice presidente del Partito Democratico.
I comunisti hanno rigettato tutte le accuse, mentre la Commissione Elettorale Centrale ha annunciato che esaminerà i reclami in una sessione già programmata.
Piattaforme elettorali e personalità politiche
Una particolare caratteristica della scena politica, in Moldavia, è rappresentata dalla forte influenza esercitata dalle personalità politiche. La gente tende a votare più per le personalità che conosce e di cui si fida che non per i partiti che queste rappresentano. Le elezioni sono quindi più un confronto tra leader che tra dottrine politiche, siano esse democratiche, liberali, socialdemocratiche, cristiano-democratiche o comuniste. In un contesto in cui tutti i partiti politici promettono approssimativamente le stesse cose – integrazione europea, estirpazione della povertà, ritiro dell'esercito russo dalla Transnistria – le piattaforme elettorali divengono una questione secondaria.
Finora sono undici le liste ufficialmente registrate ed ammesse a concorrere ai seggi del prossimo parlamento di Chişinău. I sondaggi mostrano un calo di popolarità dei comunisti: oggi il partito di Voronin sarebbe sul 30%. Tra i partiti democratici d'opposizione l'Alleanza Nostra Moldavia è accreditata del 21%, il Partito Liberale del 19% e il Partito Democratico Liberale del 13%. Tre partiti si assestano sulla soglia del 6%, necessaria per entrare in parlamento, il Partito Democratico, il Partito Socialdemocratico e il Partito Popolare Cristiano-Democratico. Tutti gli altri movimenti politici sembrano avere ben poche possibilità di superare il quorum.