Ai mondiali di Germania si è qualificata la squadra di calcio di uno stato che (probabilmente) non esiste più. Chi giocherà? Le conseguenze del referendum montenegrino nello sport
Da Politika, 23 maggio 2006; traduzione di Persa Aligrudic per Le Courrier des Balkans e di Carlo Dall'Asta per Osservatorio sui Balcani
La squadra della Serbia Montenegro
Tutte le rappresentative sportive che hanno fatto domanda sotto il nome di Serbia e Montenegro scenderanno in campo sotto questo nome, lo hanno confermato lunedì 23 maggio i dirigenti sportivi internazionali. I mondiali di calcio, che inizieranno il prossimo 9 giugno in Germania, saranno la prima grande competizione giocata dalla rappresentativa di calcio dell’Unione Serbia e Montenegro (USM), sotto questo nome e con l’inno e la bandiera che erano ancora in vigore la sera di domenica 21 maggio.
«Noi non faremo altro che rispettare le decisioni adottate il 27 dicembre scorso nella Federazione di football (FF) serba», ha dichiarato Zvezdan Terzic, presidente della FF serba, aggiungendo poi: «Noi avevamo già deciso quello che avremmo fatto nei due casi – se il Montenegro fosse rimasto unito alla Serbia, o se avesse scelto l’indipendenza – dunque per il momento non facciamo che applicare le decisioni prese. Il successore ufficiale della FF dell’Unione Serbia Montenegro (USM) è la Serbia, e la rappresentativa nazionale giocherà sotto questo nome nel prossimo settembre per le qualificazioni del Campionato europeo».
Zvezdan Terzic ha spiegato che il Montenegro avrebbe dovuto fare domanda d’adesione alla FF, e che a causa di ciò non parteciperà a certe competizioni. «La prossima stagione del campionato serbo comprenderà 12 club di football, e le tre squadre meno valide saranno retrocesse in seconda divisione», ha precisato.
Separazione prima dell’inizio della prossima stagione?
Il direttore della Federazione di basket dell’USM, Predrag Bojic, ha tenuto a ricordare all’agenzia Beta, lunedì 23 maggio, che la rappresentativa nazionale dovrà presentarsi tale e quale ai campionati del mondo in Giappone, ma che anche le squadre giovanili di basket devono ancora partecipare a sette competizioni. «Le squadre parteciperanno secondo la domanda che è stata fatta, vale a dire sotto il nome di Serbia e Montenegro. Solamente dopo il campionato ci metteremo d’accordo. Non dovrebbero esserci problemi a metter fine alla Lega basket. Noi ce lo aspettiamo, e la separazione è imminente a tutti i livelli», ha spiegato aggiungendo che l’assemblea della Federazione basket dell’USM e della Federazione basket di Serbia si sarebbe tenuta nel giugno di quest’anno. «La cosa più urgente sarebbe sapere quale sarà il sistema di competizione per la prossima stagione, affinché noi possiamo informare i club in tempo utile. Il resto può attendere ed essere regolamentato in un po’ più di tempo», ha detto.
Il segretario generale della Federazione di pallavolo (FH), Bozidar Djurkovic, ha dichiarato che la FH serba avrebbe tenuto una seduta giovedì 25 maggio al fine di esaminare la situazione dopo il referendum in Montenegro. «È certo che le rappresentative giocheranno sotto i colori dell’USM, conformemente alla domanda di partecipazione. La squadra femminile di pallavolo giocherà per le qualificazioni del Campionato europeo e la squadra maschile per il Campionato del mondo, entrambe sotto il nome di Serbia e Montenegro», ha dichiarato Djurkovic.
Secondo lui, non ci saranno problemi nell’organizzazione dei campionati per la prossima stagione, perché certe partite di quest’anno sono state giocate separatamente, ma con una finale congiunta. «La Lega comune deve d’ora in avanti essere giocata fino in fondo, e i club che avranno un buon piazzamento nella prossima stagione giocheranno nelle coppe europee», ha precisato.
La separazione, «una formalità d’ordine tecnico»
«La questione del nome della rappresentativa non è un problema unicamente nostro», ha dichiarato il segretario generale della Federazione pallavolo (FV) dell’USM, Slobodan Milosevic. Secondo lui, sta alla Confederazione mondiale ed europea di volleyball decidere in merito. «La squadra giocherà per le qualificazioni del campionato d’Europa sotto il nome di USM, e avremo probabilmente due diverse rappresentative nazionali per i Campionati del mondo in Giappone, dato che da qui al Campionato del mondo c’è tempo a sufficienza per operare il cambiamento dei nomi», ha precisato prima di aggiungere che ci vorrà del tempo per costituire una Federazione in accordo con l’opinione nazionale.
«Il campionato non è più il nostro unico problema. Noi giocheremo separatamente ma non prenderemo decisioni alla leggera. Abbiamo delle relazioni eccellenti con i nostri amici del Montenegro e così sarà per l’avvenire», ha spiegato Slobodan Milosevic. Ha sottolineato anche che le squadre che hanno ottenuto un piazzamento nella lega comune dell’USM giocheranno la prossima stagione per le coppe europee.
Il presidente del Comitato Olimpico di Serbia e Montenegro, Predrag Manojlovic, ha dichiarato che il cambio di nome è «di ordine tecnico» e si avrà nel momento in cui il Paese avrà aderito alle Nazioni Unite, ottenendo così il riconoscimento della comunità internazionale. «Esistono molte questioni tecniche, ma l’opzione fondamentale di ogni sportivo è scegliere il Paese che egli vuole rappresentare», ha concluso Manojlovic.