Conclusa la tornata elettorale in Bosnia Erzegovina, le dichiarazioni del leader dell'Unione dei socialdemocratici indipendenti, il partito che ha ottenuto il maggior numero di voti in Republika Srpska
Di D. Muminovic, Nezavisne Novine 22 ottobre 2006 (tit. orig. Milorad Dodik: Prvo formiranje vlasti, pa promjena Ustava)
Traduzione per Osservatorio Balcani: Ivana Telebak
Milorad Dodik
L'Unione dei socialdemocratici indipendenti (SNSD) non accetterà l'adozione di tutti i cambiamenti costituzionali prima della formazione del governo, ha detto ieri [21 ottobre, ndt] Milorad Dodik, premier della Republika Srpska (RS) e presidente della SNSD.
Dodik, che ha tenuto il discorso introduttivo alla consueta sessione dell'Associazione degli intellettuali indipendenti “Krug 99”, ha detto che, nonostante i cambiamenti costituzionali proposti non siano perfetti, la SNSD li sosterrà.
“Noi della SNSD non abbiamo in mente la secessione, ma pensiamo alle possibili alternative. Il problema è che i fattori politici in BiH [Bosnia Erzegovina] portano ancora il peso del passato. Dobbiamo accettare la BiH così come è per far sì che rimanga, cioè tutti in BiH devono accettare che la RS è una realtà. Purtroppo, esiste una parte dei media e dell'opinione pubblica che anatemizzano tutto quello che arriva dalla RS”, ha detto Dodik, sottolineando che bisogna creare una BiH reale e sostenibile.
“E' ora che Sarajevo accetti il fatto che la RS esiste e in base a ciò veda in che modo creare la BiH. Noi siamo sempre pronti per un dialogo e ad alcuni forse non piace il nostro essere aperti. L'idea dello stato civile per il quale voi come intellettuali vi impegnate è un'idea nobile ma in BiH per adesso si tratta solo di un'idea intellettuale e accademica che non è realmente possibile”, ha detto Dodik.
Dodik ha precisato che la SNSD si sta impegnando per una BiH su base federale, come uno Stato funzionale con chiare divisioni delle competenze e orientata sulla strada europea, aggiungendo che il suo invito per il referendum è stata una risposta agli inviti di abolire la RS.
Lui ritiene che sia del tutto naturale che il popolo più numeroso della BiH, quello bosgnacco, desideri arrivare al concetto “un uomo, un voto”, e che i popoli meno numerosi si difendano da ciò.
“I serbi desiderano una BiH funzionale, ma temono uno Stato unitario dove non vedono una garanzia per loro”, ha sottolineato Dodik.
Riferendosi al leader del Partito per la BiH e futuro membro della Presidenza della BiH, Haris Silajdzic, Dodik ha detto che è il seguace più ortodosso delle idee di Alija Izetbegovic riportate nella “Dichiarazione islamica”.
Lui ha sottolineato che la SNSD in Republika Srpska ha battuto “un partito bellico” e che nella propria lotta politica non vede niente che potrebbe portare a degli scontri.
Ha detto che coloro che hanno commesso i crimini di guerra vanno perseguitati finché sono biologicamente vivi e ha ricordato di aver espresso tale atteggiamento quando ancora in RS nessuno osava parlare di questo tema.
Parlando del rapporto verso le comunità religiose, Dodik ha sottolineato che la SNSD durante le scorse elezioni ha sconfitto l'ala radicale della Chiesa ortodossa serba, che stava accanto all'SDS [Partito Democratico Serbo, ndt].
“Ma tra i bosgnacchi il personaggio politico principale è reis-l-ulema Ceric. Per questo a livello statale bisogna adottare la legge sulle comunità religiose per collocarle là dove è il loro posto in tutti paesi democratici”, ha detto Dodik.
Hidajet Repovac, il presidente del “Krug 99”, ha detto che gli alti funzionari della SNSD hanno espresso di loro iniziativa il desiderio di partecipare alla sessione, mentre l'invito di questa associazione precedentemente è stato rifiutato da Haris Silajdzic, Sulejman Tihic, leader del SDA, e poi Zeljko Komsic, il nuovo membro della Presidenza della BiH.
Rispettare l'Accordo sulla riforma della polizia
Milorad Dodik ha detto che l'SNSD, se il lavoro della Direzione per la riforma della polizia entro il 15 novembre non dovesse rientrare nella cornice dell'Accordo sulla riforma, chiederà al Parlamento della RS lo scioglimento dell'accordo.
Dodik ha detto che non c'è niente da dire sulla riforma della polizia finché l'accordo precedentemente accettato non inizierà ad essere applicato.
“Non vogliamo essere come pecore guidate dai funzionari internazionali che, per le loro carriere, ci vendono la storia di cosa è bene e cosa non lo è. Se continueranno queste minacce, non ci lamenteremo se l'UE rifiuterà l'Accordo di associazione e stabilizzazione”, ha detto Dodik.
Spiric: la coalizione SDA-SBiH come inizio della divisione della BiH
Il vice presidente dell'SNSD, Nikola Spiric ha sottolineato che questo partito è pronto per il dialogo sulla formazione del governo.
Considerando che la SNSD non ha intenzione di chiamare l'SDS in aiuto, Spiric si è dichiarato contrario alla coalizione annunciata fra SDA e SBiH che ha definito come l'inizio della divisione della BiH e un invito affinché ogni nazionalità vada per la propria strada.
“Siamo per il dialogo su tutto, ma per parlarci sono necessari degli interlocutori”, ha detto Spiric e ha valutato che la BiH nel prossimo periodo di quattro anni ha bisogno di un governo responsabile sia a livello statale che delle entità.