Un ambizioso programma del ministero del Turismo mira alla creazione di un’infrastruttura necessaria al turismo culturale basandosi sull’ambiente e sulla tradizione rurale. Un ambito che potrebbe rappresentare una forte risorsa per l’Albania. Nostra traduzione
Di Fatos Cocoli, Koha Jone, 15 marzo 2006 (tit. orig. Si sillen 200 milione euro me shume ne turizmin shqiptar)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Marjola Rukaj
Saranda
Recentemente il nostro ministro del Turismo ha incontrato a Berlino il segretario generale dell’Organizzazione mondiale del Turismo. Questa organizzazione è in pratica il FMI dell’industria turistica. La sua è una presenza che copre gran parte del globo mirando a sostenere lo sviluppo del turismo a un livello costante. Offre progetti e consulenze sulla gestione turistica tendendo a far beneficiare anche i cittadini oltre all’oligarchia degli investitori.
Grazie a questo ente la Croazia è riuscita a quadruplicare l’affluenza di turisti nel breve lasso di tempo di soli 3 anni. E’ evidente che anche l’Albania potrebbe beneficiare notevolmente grazie al coinvolgimento di questa struttura dell’ONU. In proposito, vale la pena lodare l’iniziativa del ministro Leskaj. Si spera inoltre che le sue idee sull’incoraggiamento degli investimenti nel turismo da parte delle compagnie albanesi, e l’inserimento di investitori stranieri di prestigio trovino l’adeguato appoggio nei ministeri congiunti del settore come quello del Trasporto e regolamento del territorio, delle Finanze ecc. Vi sarebbe la necessità di applicare un’agevolazione simile a quella per gli emigrati, fonte di 800 milioni di euro in Albania, che per incoraggiarli a investire in patria il governo si è impegnato a ridurre le imposte dovute allo stato. In Croazia, l’eliminazione dell’IVA dai pacchetti e dai tour turistici ebbe un esito più che positivo. Non vi è motivo che impedisca l’applicazione di tale politica anche nel turismo albanese. Si prevede in tal modo che la prossima stagione incrementi gli introiti turistici di circa 200 milioni di euro.
Sulla concretizzazione di tale politica il ministero del Turismo ha già un programma molto ambizioso degno di essere vivamente sostenuto. Si sta mirando alla creazione di un’infrastruttura necessaria al turismo culturale basandosi sull’ambiente e sulla nostra tradizione rurale. E’ una trovata intelligente. Il turismo culturale, di avventura e l’ecoturismo costituiscono il mercato più in crescita nell’ambito del turismo mondiale, segnando quote che vanno dal 15 al 20 % l’anno. Oggi questo settore costituisce più di un quarto del ricavato nel mercato mondiale del turismo. In Albania non mancano le risorse da offrire a tale mercato. Per questo motivo la sezione dedicata a noi nella fiera Internazionale del Turismo di Berlino (8-11 marzo 2006), una delle rassegne turistiche maggiori al mondo, si intitolava “L’Albania, l’ultimo segreto da svelare in Europa”.
Argirocastro
D’altra parte la conoscenza del potenziale turistico del paese è ancora irrilevante per le compagnie e le agenzie turistiche internazionali. Naturalmente a rimediare ciò non bastano solo belle presentazioni alle fiere del turismo internazionale. Bisognerebbe accostarsi a pieno al popolo del turismo internazionale. Un ottimo mezzo sono sempre state le guide turistiche. Il ministro Leskaj ha predisposto la fornitura di tale presentazione turistica per ogni città albanese entro la fine di aprile. Entro la fine del mese si pensa anche di compilare una guida generale per l’intero paese. Entro marzo si mirava alla pubblicazione di una rassegna completa con cartina dei monumenti culturali albanesi. E in fase di preparazione un album “L’Albania dall’aria”, e una mostra dallo stesso titolo che percorrerà le città albanesi, del Kosovo e della Macedonia, altri paesi dei Balcani e oltre. Si vorrebbe anche organizzare la prima Fiera del Turismo Internazionale di Tirana. Sarà la prima prova da affrontare per inserire l’Albania nel mondo del turismo internazionale.
Invece la vera sfida avrà luogo tutti i giorni sulle spiagge, negli alberghi, ostelli, e nei centri turistici di montagna in tutto il paese. Si tratterà della necessità di migliorare la qualità del servizio turistico in Albania. Per la realizzazione di questo obiettivo, prossimamente il ministero del Turismo presenterà a tutti gli operatori turistici (alle agenzie, agli alberghi ecc) il Codice Globale dell’Etica dell’Organizzazione Mondiale del Turismo. Questo codice di professionalità riconosciuto in tutto il mondo costituirà un punto di riferimento dell’attività turistica di tutti gli operatori in Albania. Si mira a far sì che il giovane cameriere albanese (di solito il cugino povero del proprietario dell’albergo) non continui a limitare la sua preparazione solo al sorriso stampato, al portamento impalato, ma che sia anche tempestivo nel servire il secondo appena vede il primo consumato. Per aggiornare il personale dei servizi turistici, la PNUD e l’Organizzazione Mondiale del Turismo hanno messo a disposizione 250 mila euro. A coordinare e ad implementare questo progetto sarà il nostro ministero del Turismo. Inoltre sempre l’Organizzazione Mondiale del Turismo e l’Organizzazione Olandese per lo Sviluppo predispongono di un progetto di 50 mila euro per la modernizzazione della legislazione sul turismo in Albania. Gli italiani, con la loro “Cooperazione Italiana” hanno offerto 900 mila euro per lo sviluppo del turismo albanese. Gli standard del servizio turistico per raggiungere il mercato internazionale, potremo ottenerli solo seguendo i consigli, i progetti, e gli orientamenti delle strutture professionali internazionali del settore. A questo sta mirando il ministro Leskaj e il suo staff.
Però non finisce qui, tutti potrebbero dare una mano, i media, la società civile, il governo e l’opposizione. Cosi si potrebbero aiutare i poveri di Dibra e Kukes a sviluppare il turismo alpino, gli abitanti di Berat, Gjirokaster a sviluppare il turismo culturale e i cittadini di Pogradec, Saranda e Valona a servire meglio i turisti sulle spiagge.