Una ricerca condotta da un istituto bosniaco mette a nudo tutte le promesse fatte dai partiti politici che hanno vinto le elezioni nel 2002 e che non sono state mantenute. Nostra traduzione
Di Samir Šestan, DANI, 8 settembre 2006 (tit. orig. Vladajuće partije ispunile samo 7% svojih predizbornih obećanja iz 2002., a Stranka za BiH – nijedno)
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Luka Zanoni
Il Centro per una politica umana (CHP) di Doboj nei giorni scorsi giorni ha reso pubblica una ricerca sulle promesse elettorali dei partiti che appartengono alla coalizione di governo (delle Entità e statale) dei precedenti quattro anni, fatte alla vigilia delle elezioni del 2002. Il risultato di questa ricerca mette come minimo in discussione la validità del detto popolare “menti come un cane”.
Le colossali menzogne espresse dai nostri governanti risaltano nette rispetto all’immagine di paradiso terrestre che “ha tracciato” il CHP sulla base delle promesse fatte. Immagine promessa alle scorse elezioni: “Se i partiti politici al governo avessero mantenuto tutte le promesse, la Bosnia Erzegovina nel 2006 sarebbe un paese con un’amministrazione pubblica riformata ed efficace e con una spesa pubblica del 35% del prodotto interno lordo (attualmente è del 50% ed è la più alta di tutta la regione, nda.), un paese i cui cittadini viaggiano senza visti nei paesi dell’Unione europea, Stati Uniti e altri paesi del mondo (no comment, nda.) un paese il cui prodotto interno lordo pro capite sarebbe di circa 3.000 dollari americani (ora è circa 2.000, nda.), un paese con un export che copre l’import (attualmente ne copre solo un terzo, nda.), un paese in cui è stata completamente portata a termine la privatizzazione, in cui la raffineria navale, oltre al rifornimento del mercato locale con derivati del petrolio, assicurerebbe anche l’esportazione nei paesi della regione, un paese che ha costruito 120 km di autostrade (al posto degli stentati 8,5, nda.), un paese con un tasso di disoccupazione del 20% (e non il doppio, come è adesso, nda.), un paese in cui non esiste l’estrema povertà e un paese in cui è ritornato il 90% degli abitanti cacciati e dispersi (secondo gli ultimi dati i rientri sono pari a circa il 50%, nda.)”.
La consueta generosità nel fare promesse è implacabilmente smentita dalla realtà. Secondo la ricerca del CHP, in totale sono state mantenute solo il 7% delle promesse fatte nel 2002, e in totale non è stato mantenuto più del 50% delle promesse (il resto ricade nel “mantenute in piccola parte”, “mantenute in parte” e “mantenute in gran parte”).
Questa ricerca ha dimostrato che, per quanto concerne il mantenimento delle promesse elettorali, tra i partiti politici di governo non ci sono state differenze significative. Cioè, tutti hanno mentito (pardon – non hanno interamente rispettato le promesse) in grande quantità. Dal 44% dell’HDZ e il 48% del SDA, passando per l’oltre 50% del SDS e PDP, fino all’incontestabile “vincitore” di questa gara: il Partito per la BiH (Stranka za BiH), con un “brillante” 64% di promesse non mantenute. Se aggiungiamo le promesse che sono state mantenute solo in parte o in modo insignificante, la fotografia è ancora più disastrosa. Il Partito per la BiH, per esempio, non ha mantenuto nemmeno una delle promesse fatte.
Esiste un’irrilevante differenza (ma significativa, perché si tratta di valori limite, sicché ogni spostamento, anche microscopico, è visibile) anche per quanto concerne il mantenimento delle promesse da parte dei governi delle due Entità. La struttura di governo della Federazione, secondo questa indagine, per il mantenimento delle promesse fatte ha ottenuto un disastroso valore di 2,02, mentre nella RS (Republika Srpska, ndt.) un catastrofico – 1,62 (come sapete, da noi si può sempre fare di peggio).
Esistono anche differenze nel numero di promesse mantenute in riferimento a determinati settori sociali. Il traffico, la privatizzazione, l’agricoltura, la sanità - tutto è disastroso. Al fine di illustrare la cosa, ricordiamoci che il Partito per la BiH nel 2002 aveva promesso 100 km di autostrade (“Dietro di noi restano le strade! Restano gli investimenti! Restano le azioni!”, le frasi demagogiche del suo leader nel 2002); l’SDA, nella gara a fare le dichiarazioni più sensazionali, le quali (evidentemente) non significano nulla e non impegnano nessuno, aveva promesso ancora di più: 30 km di autostrade per ogni anno a venire del loro governo; l’SDS aveva deciso per un’altra forma di trasporto, sicché aveva promesso lo sviluppo delle ferrovie, la modernizzazione e la costruzione di nuove direttrici; mentre all’HDZ (probabilmente perché il PDP aveva puntato sul traffico marittimo) era rimasto lo spazio aereo, e le loro promesse si erano riferite alla ristrutturazione dei voli interni e alla ricostruzione dell’aeroporto di Mostar. Ovviamente, le strade non sono state costruite, né la ferrovia è stata modernizzata, né qualcosa è cambiato all’aeroporto di Mostar.
Di particolare interesse è il dato che emerge da tre ambiti analizzati: occupazione, tutela delle pensioni e pubblica amministrazione, dove i partiti politici non hanno mantenuto nemmeno una delle promesse fatte. I risultati delle ricerca dimostrano che per il 14% delle promesse, a causa delle rispettive rivalità programmatiche o ideologiche all’interno della struttura politica di governo, non è stato possibile garantire il consenso politico per il loro mantenimento (ci si riferisce soprattutto alle promesse dell’ambito della messa a punto della Costituzione, del settore della difesa e della sicurezza). Ma per un altro miracolo locale, è proprio in questi settori che in Bosnia sono stati raggiunti i risultati migliori: grazie all’impegno e alle pressioni delle istituzioni della comunità internazionale (che ha utilizzato la sua influenza anche per condurre le riforme nei settori della pubblica amministrazione, della difesa, della sicurezza, della magistratura, delle protezioni sociali e delle pensioni, della sanità e dell’educazione, il che significa che senza di essa i risultati di questa ricerca sarebbero stati ancora più disastrosi).
(...)
Una particolare “leccornia” è il dato secondo il quale non è stata mantenuta alcuna promessa fino in fondo (delle 9 sondate) che era comune a tutti i 5 partiti politici che nel 2002 sono andati al governo. Questo dato è particolarmente indicativo, perché mostra la totale mancanza di serietà e il dilettantismo (o si tratta solo di sfacciataggine e menefreghismo?) dei partiti di governo, i quali non riescono a realizzare nemmeno quelle promesse sulle quali nel periodo elettorale avevano, diciamo così, ottenuto il consenso. E per la cui realizzazione non avevano praticamente alcun impedimento.
E che tutto sia anche peggio di quanto non dimostrino queste tristi cifre (e che da noi anche ciò che sembra buono può anche non esserlo), lo dimostra il dato secondo il quale nel 7% delle promesse completamente mantenute sono comprese anche quelle (...) mantenute dall'HDZ sulla “scolarizzazione nazionale” (ossia – la segregazione nell’istruzione), e le promesse del SDS di ostruzione all’introduzione di uno stato normale e all’integrazione europea della BiH.
(...)
Dall’altra parte, in quel famoso 7% sono comprese anche le promesse che sono state mantenute, ma con una tale lentezza e ritardo che il loro essere state mantenute può essere inteso positivamente solo in modo condizionato. Il classico esempio di ciò sono i processi di integrazione della BiH (nel novembre 2005 sono iniziati i negoziati sulla firma dell’Accordo di stabilizzazione e associazione, ma alla BiH, a giudicare dal tempo impiegato fino ad ora, non basteranno nemmeno 10 anni per rispettare le 40 richieste della Road map e dello Studio di fattibilità, che la Croazia, per esempio, ha implementato in meno di un anno).
Un’ulteriore assurdità è che su alcune questioni i partiti si sono completamente scambiati i ruoli, rispetto alle loro promesse elettorali. Ci si riferisce soprattutto ai cambiamenti costituzionali, dove alla fine è successo che quelli che nel periodo elettorale erano più favorevoli a tali cambiamenti, hanno votato contro, mentre quelli che nel periodo della campagna elettorale hanno più di tutti lottato contro i cambiamenti costituzionali, hanno votato a favore.
I risultati catastrofici e senza ambiguità della ricerca hanno spinto gli analisti del CHP ad una conclusione insolita, per questo tipo di ricerca: “Si può constatare che nelle Entità e nella Bosnia Erzegovina sulla scena ci sia stata una struttura politica di governo irresponsabile e imbrogliona… Le promesse non mantenute e i cattivi risultati dello scorso periodo significherebbero, in una società stabile e democratica, una sicura sconfitta elettorale o la scomparsa dalla scena politica dei partiti dell’attuale struttura di governo. Oltre a ciò, i tre partiti nazionali al governo, che politicamente sono consumati, godono di una certa continuità per quanto concerne questi risultati catastrofici durante i loro governi negli ultimi quindici anni sia nelle Entità che nella Bosnia Erzegovina. Evidentemente in Bosnia Erzegovina da tempo sono necessari dei cambiamenti politici che garantiscano una struttura di governo più responsabile e più meritevole di quella attuale”.
Le dimensioni della cosa sono tali che nessuno più si preoccupa di smentire, negare, nascondere… Piuttosto in questo momento si verifica un gioco perverso di competizione degli stessi politici al potere nel dimostrare e affermare le loro menzogne. Col che si cerca in realtà di relativizzare l’intero problema (gonfiando il pallone elettorale del “siamo tutti uguali”), da un lato, e dall’altro, stomacando l’elettorato normale (cioè quello che non vota per loro) con la politica come professione e i politici come persone, sopprimendo nell’elettorato ogni desiderio di andare a votare. (Perché il messaggio che Terzic e compagnia inviano non è un pentimento, ma una sfacciata relativizzazione: “Siamo fatti così noi politici - mentiamo TUTTI! / e rubiamo/ Per noi questo è normale”).
Riassumiamo: i politici mentono, e non è una grande scoperta, ma che mentano in questa dimensione, così “generosamente”, senza pietà, in modo affascinante, sfacciatamente, come minimo lo abbiamo, per la prima volta, documentato e accertato scientificamente. E se uniamo ai risultati di questa ricerca la saggezza popolare che dice “chi mente, anche ruba” otteniamo la risposta alla domanda su come sia possibile che il nostro governo assomigli più ad una banda di briganti che ad un gruppo di amministratori dello stato. Peccato che non esista una ricerca mondiale in questo settore sì da poter comparare i nostri politici coi loro colleghi mondiali.
E alla fine – quali sono i possibili effetti di questa ricerca sulla nostra politica e sui risultati delle imminenti elezioni? La campagna elettorale in corso indica che i politici qualcosa lo hanno già imparato. Ma (siccome questo paese va al contrario e tutto muta nel suo opposto) non nel mantenimento delle promesse, ma di non farle proprio. Questo sembra che l’abbiano capito meglio di tutti il Partito per la BiH e l’SNSD la cui campagna elettorale praticamente consta di frasi demagogiche e nazionalistiche, incitamento alle tensioni, alla paura e odio. Senza promesse. Nemmeno la SBiH promette la cessazione della RS e una BiH normale (promettono solo che lotteranno per questo), né l’SNSD promette il referendum e la separazione della RS (a questo solamente “pensa ad alta voce” come ad una “possibilità teorica, nel caso in cui…”). Sicché pian piano ci avviamo verso la folle possibilità per cui ci mancheranno i bugiardi. Nel detto popolare: “L’avvenire sarà forse più duro del tempo presente”.
E per quanto concerne gli elettori – i risultati di questa ricerca vanno ad impattare sui soldati di partito e il branco nazionalistico senza cervello, da un lato, e sulla massa delusa da una fiducia ripetutamente sottratta e con poca fede nella possibilità di cambiamenti, dall’altra parte. Quelli che pensano che questa ricerca, d’altra parte molto interessante, possa avere una qualche influenza positiva sulla disorientata massa di elettori, non tengono a mente che viviamo in una colonia turbo-folk, il cui inno non ufficiale (accettato consensualmente da tutti e tre i popoli costituenti), in modo masochista e sensuale consiglia:
”Menti, menti, mentimi – tu lo sai fare benissimo!